14/05/2012 di Redazione

Dischi fissi in ripresa, ma i prezzi non scenderanno

Le vendite di hard disk sono andate a gonfie vele nei primi tre mesi del 2012, ma i costi all'utente finale non sono tornati ai livelli pre-alluvione in Thailandia e non lo faranno in futuro. I produttori preferiscono puntare sui modelli di fascia alta pe

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Western Digital, Seagate e Toshiba hanno registrato un incremento delle vendite nel primo trimestre di quest'anno, a conferma che l'industria dei dischi fissi sta ristabilendo gradualmente la capacità produttiva persa nel diluvio in Thailandia dello scorso ottobre. Alla luce di questo dato le aziende si aspettano nel 2012 di consegnare in tutto 673 milioni di unità, in crescita del 7,8% rispetto al 2011.

In ripresa le vendite degli hard disk. I produttori vogliono investire sulle nuove tecnologie

Sebbene sia aperto il dibattito sull'impatto delle vendite dei tablet ai danni dei Pc tradizionali, e di conseguenza degli hard disk, i dati storici indicano che la crescita prevista sia nella norma rispetto all'andamento degli altri anni. La domanda per i dischi fissi quindi resta forte, ma stando alle informazioni attuali sembra che nei prossimi due anni a fare da traino saranno i prodotti di grande taglio.

In sostanza, fra il 2013 e il 2014 la crescita delle vendite dei dischi fissi dovrebbe essere pari al 20 percento, ma non torneremo comunque allo stesso target di prezzo che si registrava prima dell'alluvione. Da allora, infatti, l'industria dei dischi fissi ha cambiato radicalmente assetto e ora ci sono solo tre produttori (Seagate Technology, Western Digital e Toshiba).

Come già detto in precedenza, inoltre, le aziende sono portate a produrre dischi più capienti e tecnologicamente più avanzati sui quali possono garantirsi margini migliori, in modo da poter investire nello sviluppo di tecnologie e beni strumentali che consentiranno di attuare la transizione alle tecnologie successive nel 2015 o nel 2016. Per avere un'idea di quello che potrebbe aspettarci, Seagate è recentemente riuscita ad archiviare un terabit di dati in un pollice quadrato, ben oltre i 700 GB della media dei dischi fissi attuali.

Oltre al fattore di densità sono allo studio altre ricerche che tengono conto di dimensioni, materiali impiegati e altri aspetti, che potrebbero nell'insieme dare vita a una nuova generazione di prodotti entro i prossimi quattro anni, in grado di scardinare l'attuale concezione dell'archiviazione dati e quindi le aspettative di prezzi e capacità.

Infine, anche se i produttori di dischi fissi hanno omesso di chiamare in causa l'argomento, non è da dimenticare che i prodotti SSD potrebbero diventare ogni giorno più convenienti e che il cloud computing potrebbe progressivamente abbassare la necessità degli utenti di disporre di grandi spazi di archiviazione in locale.


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