16/01/2017 di Redazione

Facebook va avanti, la caccia alle bufale riparte dalla Germania

Già varati negli Stati Uniti, gli strumenti di segnalazione e verifica dei link sospettati di falsità debuttano anche in Europa, cominciando dalla Germania. L’agenzia di fact-checking Correctiv si aggiunge alla squadra.

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Grazie a Facebook, forse presto Angela Merkel smetterà di essere vittima di bufale, prese in giro e false attribuzioni di pensiero. Proprio dalla Germania parte, anzi riparte, la caccia alle notizie false che il social network lo scorso dicembre ha avviato oltreoceano, con il varo di strumenti di segnalazione, verifica e rimozione delle fake news. E l’intento è quello di usare la rete degli utenti tedeschi come terreno di prova e di miglioramento, per poi estendere le novità all’intera piattaforma. E la scelta geografica è forse non casuale, vista la recente proposta del mistro della Giustizia e Tutela del Consumatore, Heiko Maas, di multare la piattaforma per le falsità non tempestivamente rimosse.

Quanto alle tempistiche dell'iniziativa tedesca, invece, l’azienda di Mark Zuckerberg non si sbilancia: “Il mese scorso abbiamo annunciato alcuni test per risolvere il problema delle notizie false su Facebook”, scrive Áine Kerr, responsabile delle partnership giornalistiche. Nelle prossime settimane porteremo questi aggiornamenti in Germania. Faremo tesoro dei test eseguiti in quest’area e li ripeteremo ed estenderemo in futuro”.

Le aggiunte attese nelle prossime settimane riguardano tre aspetti. Il primo è la possibilità data agli utenti di denunciare le notizie che paiono non attendibili o inventate: verranno testati “numerosi metodi” per semplificare la segnalazione di questi contenuti. In secondo luogo, anche in Germania Facebook lavorerà per scoraggiare gli spammer e i fomentatori del clickbait, oltre che per vietare la creazione di pagine che imitano i nomi di testate note e lecite (come, in Italia, il già censurato Libero Giornale).

 

 

La terza opera di “de-bufalizzazione” dei social riguarda le collaborazioni con le agenzie di fact-checking, incaricate di valutare le segnalazioni degli utenti. Alla lista di quelle già attive se ne aggiungeranno altre, sulla base dell’adesione a principi di controllo della verità riconosciuti internazionalmente. E c’è già un nuovo ingresso ovvero Correctiv, un’organizzazione no-profit domiciliata a Essen e a Berlino, che opera con uno staff di 25 giornalisti ed esperti del Web, fra giovani e navigati.

Come spiegato in un’intervista dal direttore generale di Correctiv, David Schraven, il banco di prova della collaborazione con Facebook sarà il monitoraggio della copertura mediatica-social delle prossime elezioni regionali tedesche, in programma a maggio in Renania Settentrionale-Vestfalia. A detta di Schraven, tuttavia, più ancora della disinformazione motivata da propaganda politica oggi su Facebook spopolano le bufale su episodi di cronaca nera.

 

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