07/10/2014 di Redazione

Fatturato sceso del 20%, Samsung soffre a causa degli smartphone

Nel terzo trimestre fiscale di quest’anno, rispetto al 2013, i conti della casa sudcoreana sono in calo: l’utile operativo, in particolare, è sceso del 60%. Colpa soprattutto del rallentamento delle vendite di telefoni smart, anche se a livello globale Sa

immagine.jpg

Samsung è ancora saldamente al timone del mercato smartphone, ma i profitti iniziano a calare, mentre la concorrenza si fa più scaltra. L’utile operativo del terzo trimestre fiscale è in calo del 60% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, e la causa (o meglio le cause) sono da ricercarsi proprio in quel settore che da anni è il cavallo di battaglia dei sudcoreani, cioè negli smartphone. I numeri parlano da soli: il fatturato del quarter che va da luglio a settembre cala (è ancora una stima) del 20%, con un valore di 47.000 miliardi di won ovvero poco meno di 35 miliardi di euro. Per il risultato operativo, 4.100 miliardi di won, è stimata una contrazione del 59,6%, mentre l’utile netto è sceso del 19,5%.

La reazione degli investitori è stata comunque positiva, con un incremento di un punto percentuale nelle azioni Samsung all’indomani della notizia e “un risultato superiore alle nostre peggiori paure”, come commentato dall’analista di Bnp Paribas, Peter Yu. Merito, anche, delle rassicurazioni arrivate dall'azienda, che ha parlato di “caute aspettative”di un aumento delle vendite di nuovi smartphone entro fine anno e di un buon andamento stagionale della domanda di schermi Tv. Non male, inoltre, ha performato l'area dei chip di memoria, che oggi pesa per il 60% sui ricavi totali della compagnia, e che a breve beneficierà di un nuovo impianto di produzione a 70 chilometri da Seul (con 11,6 milardi di euro di investimento pianificato e apertura prevista nel 2016).

Ma sul fronte mobile è tutt'altra storia. Vero è che Samsung è ancora il primo produttore di smartphone al mondo, con un market share globale (secondo Idc) del 25% nel secondo trimestre di quest’anno, dato comunque in netto calo rispetto al 32% di un anno prima. Che cosa sta succedendo? Gli analisti sottolineano il contraccolpo della concorrenza di produttori cinesi (come Huawei e Htc, ma ancor più di Xiomi, forte sul mercato locale) sui modelli di fascia più bassa e su quelli di fascia alta, ma proposti a prezzi più competitivi.

 

 

Quello che serve all’azienda – come esplicitato dall’analista di Ibk Investment and Securities, Lee Seung-woo – è una nuova strategia, in termini di posizionamento di prezzo e di funzionalità proposte, per i suoi smartphone di fascia media e bassa.

C’è poi un'ulteriore considerazione da fare. Come accade ormai da alcuni anni, le sorti di Samsung e quelle di Apple sembrano legate a doppio filo: non solo per le dispute legali per l’utilizzo dei brevetti, ma anche sul terreno delle vendite. Nel terzo trimestre, rispetto al precedente, il modello “flagship” Galaxy S5 è sceso da 18 milioni e 11 milioni di unità smerciate; in questo ultimo spicchio di 2014, invece, la partita a distanza si potrebbe giocare tra la versione “maxi” del nuovo melafonino, l’iPhone 6 Plus, e il nuovo phablet di Samsung, il Galaxy Note 4. L'impressione, in ogni caso, è che se il calo di market share dell'azienda che ha portato al successo il sistema operativo Android andrà ancora avanti, l'anno prossimo si dovrà parlare non di una partita a due, ma fra più giocatori ugualmente temibili.

ARTICOLI CORRELATI