06/02/2024 di Redazione

I furbetti sul lavoro in Italia usano l’AI a proprio comodo

Un italiano su due utilizza l'intelligenza artificiale generativa senza l’approvazione del proprio datore di lavoro. Il dato emerge da uno studio di Salesforce, che rileva altri comportamenti poco ortodossi.

Image by Freepik

Image by Freepik

Un'indagine recente condotta da Salesforce ha messo in luce le sfide e le promesse legate all'adozione dell'intelligenza artificiale nei luoghi di lavoro in tutto il mondo. Con oltre 14mila dipendenti intervistati in 14 paesi, inclusi 1.002 rispondenti dall'Italia, lo studio ha fornito uno sguardo dettagliato su come l'AI stia influenzando le dinamiche lavorative.

Uno dei risultati più significativi è emerso riguardo all'uso non autorizzato di strumenti di AI generativa. In Italia, il 17% dei lavoratori ammette di utilizzare attualmente tali strumenti sul posto di lavoro, ma il 49% di essi lo fa senza l'approvazione formale del datore di lavoro. Questo solleva interrogativi inquietanti sull'etica e la sicurezza dell'uso dell’intelligenza artificiale nei contesti professionali.

Mentre molti riconoscono la necessità di un utilizzo etico e sicuro delle nuove tecnologie, alcuni praticano comportamenti discutibili, come attribuirsi indebitamente il lavoro svolto dall'AI o mentire sulle proprie competenze nell'uso di queste tecnologie. In Italia, il 54% dei lavoratori ha presentato il lavoro di un software come se fosse il proprio, mentre il 29% ha simulato competenze più avanzate per ottenere opportunità lavorative.

Una delle problematiche evidenziate è la mancanza di formazione adeguata. A livello globale, quasi sette lavoratori su dieci non hanno ricevuto un training completo sull'uso sicuro ed etico dell'AI sul luogo di lavoro. In Italia, solo il 23% ha seguito corsi specifici sull'AI generativa, confermando così quale divario di competenze e conoscenze esista ancora.

Un'altra criticità riguarda la mancanza di politiche aziendali chiare sull'uso dell'intelligenza artificiale. Molti dipendenti segnalano che le politiche dei loro datori di lavoro sono poco chiare o addirittura inesistenti. Settori sensibili come quello sanitario, dove l'87% degli intervistati lamenta la mancanza di politiche aziendali chiare, sollevano preoccupazioni particolari riguardo alla gestione dei dati sensibili.

Nonostante queste sfide, l'AI offre opportunità significative. Il 37% dei lavoratori italiani ritiene che acquisire competenze in questo campo renderebbe il proprio profilo professionale più attraente, mentre il 46% è affascinato da aziende all'avanguardia nell'utilizzo dell’intelligenza artificiale.

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI