11/10/2017 di Redazione

Fujitsu alimenta i sogni ad alte prestazioni del Giappone

L’azienda costruirà il nuovo supercomputer nipponico da 37 petaflops, voluto dal National Institute of Advanced Industrial Science and Technology di Tokyo. L’Abci sarà una piattaforma aperta dedicata anche all’intelligenza artificiale, con 1.088 server Pr

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La nuova piattaforma aperta per l’intelligenza artificiale giapponese avrà il marchio di Fujitsu. L’azienda ha confermato un’importante commessa ricevuta dal National Institute of Advanced Industrial Science and Technology (Aist) di Tokyo, per la produzione di un supercomputer in grado di erogare una potenza di calcolo di picco di 37 petaflop (double-precision floating point format). L’enorme macchina sarà l’elemento fondante della Ai Bridging Cloud Infrastructure (Abci), un’infrastruttura destinata a diventare il supercomputer più potente di tutto il Giappone (e teoricamente il a partire dal prossimo aprile, quando verrà effettivamente premuto il tasto on. L’Abci sarà dotato di ben 1.088 server Fujitsu Primergy Cx2570 M4, collocati all’interno dell’architettura multinodo Primergy Cx400 M4.

Ogni appliance sarà dotata di due processori Intel Xeon Gold, di quattro acceleratori Nvidia Tesla V100 con core Tensor e di storage Intel Ssd Dc P4600. Il supercomputer, che verrà posizionato nel campus Kashiwa II dell’Università di Tokyo, è frutto di un investimento pari a 19,5 miliardi di yen (circa 174 milioni di dollari), stanziato l’anno scorso dal Ministero dell’economia, del commercio e dell’industria. Malgrado il nome, la macchina potrebbe non essere utilizzata esclusivamente nel campo della ricerca sull’intelligenza artificiale.

Come fa infatti notare Addison Snell, Ceo di Intersect360 Research, “Abci è stato configurato come supercomputer general purpose. L’annuncio sottolinea con enfasi le prestazioni in formato double-precision, che è di solito associato ad applicazioni scientifiche, in contrasto con i benchmark single o half-precision, solitamente riconducibili all’apprendimento approfondito”.

Le prime indiscrezioni sull’Abci erano già circolate l’anno scorso, anche se i dettagli tecnici non erano noti. Allora si parlava di una potenza di picco di 130 petaflops, ma con la nuova architettura il cervellone sarà in grado di erogarne ben 550 (in half-precision floating point), probabilmente grazie all’innesto dei nuovi processori Intel e agli acceleratori forniti da Nvidia.

 

I server Fujitsu Primergy Cx2570 M4: il nuovo supercomputer ne ospiterà ben 1.088

 

Per Fujitsu questo progetto rappresenta una sfida tecnologica di rilievo, perché l’ultima sua avventura in questo campo risale al 2011, quando realizzò il K Computer, l’ultima macchina giapponese ad arrivare in cima alla Top500 e ora ottava in classifica. Ma quella soluzione si basava su processori Sparc e non sulla tecnologia Intel. Teoricamente, gli avanzamenti dovrebbero assicurare all’Abci la top five della lista, stilata due volte all’anno, a giugno e a novembre. Per il prossimo appuntamento è ancora presto, ma è probabile che il cervellone nipponico farà capolino nel primo aggiornamento del 2018.

 

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