26/07/2017 di Redazione

Gli hacker “bucano” 400mila account Unicredit, soldi al sicuro

La banca ha amesso di aver subìto due attacchi informatici, uno dei quali recente: i dati e gli Iban di circa 400mila clienti sono finiti sotto gli occhi dei cybercriminali. Ma nessuna password né codici personali sarebbero stati scoperti.

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Nemmeno Unicredit è sfuggita all'azione degli hacker: i dati di ben 400mila clienti sono finiti tra le mani di persone che, in pià riprese, sono riuscite a bucare la rete informatica della banca. È stata quest'ultima a comunicare la notizia, riferendo di un attacco recente – si parla di una singola intrusione ma la si riporta ai mesi di giugno e di luglio, il che lascia intruire ripetuti accessi da parte di criminali – e di una prima violazione che “sembra essere avvenuta nei mesi di settembre e ottobre 2016”. L'intrusione ha garantito “accesso non autorizzato a dati di clienti italiani relativi solo a prestiti personali, mentre non sarebbe stato ottenuto nessun codice o password, ovvero elementi necessari per operare sui conti correnti, prelevare o trasferire denaro.

A voler credere a ciò, dunque, i soldi dei correntisti sarebbero al sicuro, ma in compenso “potrebbe invece essere avvenuto l’accesso ad alcuni dati anagrafici e ai codici Iban”, ha ammesso Unicredit. Il varco da cui gli hacker sono entrati nei database è stato creato sulla rete di non specificato “partner commerciale esterno italiano”.

Oltre ad aver informato le autorità competenti e avviato un audit sul tema, la società ha naturalmente “adottato tutte le azioni necessarie volte ad impedire il ripetersi di tale intrusione informatica”. Oggi, inoltre, sarà depositato un esposto formale alla Procura della Repubblica di Milano.

I clienti interessati dalla violazione saranno contattati “mediante canali di comunicazione specifici”, che per ragioni di sicurezza non saranno né la posta elettronica o le telefonate dirette. Per chi desiderasse informazioni, inoltre, è stato attivato il numero verde 800 323285. Unicredit ha fatto sapere che nel proprio piano industriale di medio termine (“ Transform 2019”) è previsto un investimento di 2,3 miliardi di euro finalizzato al rafforzamento dei sistemi informatici. Certo servirà qualcosa in più di un numero, ora, per riconquistare la fiducia dei clienti.

 

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