27/03/2024 di Roberto Bonino

Il cloud distribuito di Oracle fa proseliti in Italia

Per la prima volta il nostro Paese ha ospitato la manifestazione CloudWorld, servita soprattutto per dar voce a clienti che hanno portato la propria esperienza di evoluzione infrastrutturale. Il Polo Strategico Nazionale avvia una region basata su Alloy.

Oracle-Cloudworld-Solution-hub 9x5.jpg

Parlare di gestione dei dati o di intelligenza artificiale è oggi di moda, ma alla base di tutto occorre avere un’infrastruttura tecnologica adeguata alle sfide attuali e future. Oracle ha riportato questo concetto al centro delle discussioni e delle testimonianze alternatesi durante l’evento CloudWorld, ospitato per la prima volta in Italia, precisamente a Milano.

Il colosso americano ha adottato da tempo una strategia articolata su questo fronte, con l’intento di affiancare le aziende in un processo di migrazione che deve tener conto non solo delle esigenze di innovazione, ma anche di quanto installato e costruito negli anni. La Oracle Cloud Infrastructure (Oci) integra tutti i servizi (oltre un centinaio) che il vendor può offrire, non limitandosi a proporli in erogazione in logica public dai propri data center, per quanto ormai distribuiti geograficamente (dallo scorso anno anche in Italia), ma portandoli a casa del cliente (Dedicated Region), appoggiandosi a hyperscaler come Microsoft  o consentendo a partner e Msp di rivendere infrastruttura e servizi sui mercati.

Quest’ultima opzione prende il nome di Alloy e una delle novità più rilevanti uscite da CloudWorld riguarda l’annuncio fatto da Paolo Trevisan, chief technology & information officer di Polo Strategico Nazionale (Psn), che sull’infrastruttura di Oracle si accinge ad aprire la propria region per proporre Psn Managed, ovvero il servizio di cloud gestito indirizzato alla modernizzazione delle Pubbliche Amministrazioni: “Un’infrastruttura cloud situata in Italia, segregata, dedicata e gestita interamente da noi all’interno dei nostri datacenter, ci garantisce gli elevati livelli di sicurezza e controllo necessari per la gestione dei dati strategici e, al contempo, la flessibilità e l’innovazione tipica di un hyperscaler”, ha indicato il manager.

Paolo Trevisan, chief technology & information officer di Polo Strategico Nazionale

Paolo Trevisan, chief technology & information officer di Polo Strategico Nazionale

Il tema della sovranità è fra quelli che maggiormente alimenta l’interesse delle aziende nei processi di trasformazione, soprattutto quelle che operano in mercati regolamentati, come il mondo finanziario. Una conferma è arrivata da Marco Barioni, group chief nformation technology officer di Reale Group: “Siamo in piena fase di transizione verso una logica infrastrutturale full cloud, ma operiamo in un settore dove occorre allinearsi a numerose normative, dal Gdpr a Dora. La sicurezza dei dati è un elemento di primaria rilevanza ed è un valore per i nostri clienti, che sono anche soci, poter far leva su una region locale”.

Anche Bper ha intrapreso un percorso di trasformazione legato non solo alle acquisizioni effettuate (da Carige alle filiali della ex Ubi Banca), ma anche alla multicanalità e allo sviluppo di servizi digitali: “L’evoluzione data-driven è stata definita un paio di anni fa con l’introduzione del mio ruolo”, ha raccontato il group Cdo Giuseppe Maifredi. “Stiamo evolvendo in modo graduale e in linea con le esigenze del business, senza trascurare il capitale umano, sempre al centro dei processi anche laddove già si faccia uso dell’intelligenza artificiale”.

Quest’ultimo è stato un altro tema portante dell’evento milanese. La sensazione è che, soprattutto sul fronte dell’AI generativa, le aziende stiano ancora cercando di capire come tramutare l’hype che ha caratterizzato soprattutto lo scorso anno in progetti concreti, costruiti su dati e modelli affidabili: “Noi abbiamo messo a punto una cinquantina di use case legati all’intelligenza artificiale”, ha indicato Michele Porcu, vicepresidente business strategy di Oracle Emea. “Possiamo supportare, con l’aiuto dei nostri partner specializzati, workload specifici di AI generativa, poggiando su un’infrastruttura come Oci e il lavoro congiunto con Nvidia per garantire performance e attenzione ai consumi energetici”.

Marco Barioni, group chief information technology officer di Reale Group e Giuseppe Maifredi, group Cdo di Bper, a colloquio con Carlota Alvarez Pedreira, country manager Italia di Oracle

Marco Barioni, group chief information technology officer di Reale Group e Giuseppe Maifredi, group Cdo di Bper, a colloquio con Carlota Alvarez Pedreira, country manager Italia di Oracle

scopri altri contenuti su

ARTICOLI CORRELATI