15/06/2023 di Redazione

Oracle si orienta al multicloud e tutela la sovranità dei dati

L’azienda allarga il numero delle “regioni” e punta sugli accordi con Microsoft e con provider locali. La sede Oracle di Milano si apre ad hub per l’innovazione.

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Il cloud e le tecnologie di Oracle, in sinergia con Vmware, si mettono a disposizione delle imprese e del territorio per aiutarle nel loro percorso di trasformazione digitale. Oracle sta addirittura aprendo la propria nuova sede milanese ad aziende e cittadini, con l’intenzione di creare un hub volto all’innovazione. Un invito, questo, che è stato fatto direttamente da Alessandro Ippolito, vice president technology South and Italy country manager, in occasione dell’Oracle Technology Summit tenutosi qualche settimana fa nelle due tappe di Roma e Milano.

Un evento indirizzato a clienti e partner che ha voluto mettere l’accento su diversi argomenti, tra cui il valore e l’importanza dei dati, di dove essi risiedano (e da qui il tema del cloud nazionale), ma anche di quanto le aziende abbiano necessità di avere strumenti in grado di utilizzare al meglio le grandi quantità e varietà di dati a loro disposizione, rendendoli governabili, appetibili e allineati ai propri processi decisionali.


“Dopo tanti anni di concentrazione sull’on-premise, ora abbiamo la responsabilità di seguire la transizione al cloud dei nostri clienti nel loro processo di innovazione digitale”, ha detto Ippolito. “Un approccio al cloud e all’innovazione che vogliamo rendere aperto, sia integrando le tecnologie di altri vendor sia coinvolgendo la grande community degli sviluppatori, ampliando la cultura innovativa in modi da potere attirare anche nuovi giovani talenti. Innovazione che si estende ad altri temi attigui, come l’intelligenza artificiale, sempre di più elemento utile al business che aiuta le aziende a prendere decisioni velocemente. Senza ovviamente dimenticare l’aspetto, trasversale, della sicurezza”.

 

Alessandro Ippolito, vice president technology South and Italy country manager di Oracle


In Italia il cloud di Oracle viene gestito dalla region di Milano e risponde alla grande richiesta nazionale di servizi di “nuvola”. Il consumo di cloud anno su anno è cresciuto del 50%, con 192 clienti di fascia enterprise che hanno scelto di affidarsi al cloud di Oracle. La region meneghina, tra l’altro, sarà quella abilitata al rilascio dei servizi SaaS del vendor. Tra i maggiori utilizzatori del cloud Oracle si annoverano l’area finance e quella della Pubblica Amministrazione, la quale sta beneficiando dell’accesso ai fondi stabiliti dal Pnrr.

Un cloud nel quale Oracle ha investito in maniera sostanziosa, arrivando a spendere negli ultimi sette anni oltre 20 miliardi di dollari, per una presenza worldwide che attualmente conta 41 Regioni Oracle, con altre nove pianificate.
 

La sede milanese di Oracle (qui e nell'immagine in alto)


La nostra strategia cloud ha puntato fin da subito al multicloud, attivando partnership con Azure, con il risultato che a oggi 12 Region sono direttamente interconnesse tra Oracle Cloud Infrastructure (Oci) e Azure”, osserva Andrea Sinopoli, vice presidente technology cloud country leader di Oracle. “Il multicloud permette alle aziende di scegliere le migliori tecnologie utili ai loro progetti e di creare una alternativa di provider per gestire meglio i costi. Una scelta che è consentita anche a livello locale, avendo noi siglato partnership anche con altri provider, alcuni dei quali italiani, come Equinix e Megaport”.

Diverse le versioni del cloud di Oracle, pensate in base alle differenti esigenze di fruizione che i clienti possono avere. Stessi prodotti e servizi, ma declinati su diversi modelli di sviluppo e fornitura: cloud privato, on-premise, Exadata Cloud@Customer, e ancora la formula delle Dedicated Regions, sempre per il cloud privato, o a uso governativo (ma con la possibilità di accesso all’intero marketplace Oci), il cloud pubblico Sovereign Region e infine il classico public cloud.

 

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