03/11/2011 di Redazione

HP Slate 2, il tablet Windows che non convince

HP ha annunciato un nuovo tablet professionale basato su Windows 7. Non è chiaro se questo rinnovo di gamma preluda all'eliminazione definitiva di WebOS o se il produttore intenda mantenere due linee separate di prodotti. Intanto Moody's tiene sotto osser

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HP ha annunciato lo Slate 2, un nuovo tablet per lavorare basato su Windows 7, equipaggiato con display da 8,9 pollici da 1.024 x 600 punti, processore Oak Trail Atom Z670 a 1,5 GHz, unità SSD da 64 GB e un prezzo di partenza di 699 dollari.

Si tratta in buona sostanza di un aggiornamento del precedente Slate 500, rispetto al quale mantiene lo stesso design, con una minima semplificazione del retro dell'unità e un appesantimento che non fa certo piacere: il nuovo arrivato pesa 690 grammi e misura 14,9 per 23,4 per 1,55 centimetri.

HP Slate 2 sarà in vendita da fine novembre a 699 dollari

In compenso è stata installata una nuova batteria che dovrebbe triplicare l'autonomia dello Slate 500, arrivando fino a un massimo di sei ore. La nota positiva è che il produttore ha abbassato il prezzo di cento dollari per proporsi come soluzione competitiva rispetto ai modelli concorrenti di Fujitsu, Dell e Viewsonic, sempre basati sul sistema operativo di Microsoft.

Inutile dire che il nuovo annuncio ha aperto più di una perplessità sulla politica che HP intende adottare per i tablet: dopo la cacciata di Apotheker Meg Whitman ha controvertito la decisione di chiudere la divisione PSG e in molti hanno sperato che cambiasse idea anche sul destino dei tablet TouchPad, soppressi dal precedente CEO a sei settimane dall'esordio.

Nonostante i difetti di giovinezza, infatti, il TouchPad era un prodotto moderno con un sistema operativo che avrebbe dovuto aprire le porte delle forniture aziendali ad HP anche nell'ambito tablet, grazie all'integrazione totale fra desktop, notebook e stampanti. Un progetto ambizioso, non c'è che dire, che non avrebbe tagliato fuori Windows, onnipresente in condivisione, ma lo avrebbe affiancato e potenziato.

Ad oggi invece non si conosce ancora il destino di webOS e vediamo tornare sul mercato la gamma Slate, che con i precedenti modelli non aveva avuto successo, e che a rigor di logica avrebbe dovuto essere soppiantata dal TouchPad. Questo ritorno al passato non fa che alimentare le voci disfattiste, tant'è vero che oggi il Guardian ha dato voce a una indiscrezione secondo cui sarebbe confermata anche dalla Whitman la dismissione della divisione webOS, con l'abbandono totale di una piattaforma costata fior di quattrini prima per l'acquisizione di Plam poi per lo sviluppo dell'attuale sistema.

Secondo l'autorevole quotidiano inglese, infatti, dopo la conferenza stampa in cui è stato annunciato il cambio di decisione sullo spinoff della divisione PC, alcuni dirigenti avrebbero dichiarato in via informale che la stessa sorte favorevole non avrebbe assistito webOS, e che quindi i tablet e gli smartphone con questo sistema avrebbero avuto i giorni contati. In attesa di conferme, gli sviluppatori stanno cercando intanto di tenere a galla i prodotti con soluzioni alternative non autorizzate da HP: dopo il porting di Android, sembra che sia stato anche possibile installare MeeGo.

In ultimo, è inevitabile per una multinazionale che le decisioni importanti abbiano ripercussioni sul valore azionario. Nonostante gli investitori abbiano accolto con piacere la decisione di non uscire dal business dei computer, gli analisti di Moody's hanno fatto sapere che l'azienda è stata messa "sotto osservazione" per un eventuale downgrade.

Attualmente la valutazione di HP è A2, ma decidere di non fare uno spinoff della divisisone PSG comporta implicazioni per la struttura di capitale e la liquidità, con un importante impatto sul debito. In più, Moody's ha scritto che "Hp ha un profilo solido, ma ha usato 6 dei 13 miliardi di dollari di liquidi a disposizione per finanziare l'acquisizione di Autonomy", spiega Moody’s.

Insomma, che la Whitman non avesse un compito semplice è stato chiaro fin dall'inizio, ma un downgrade è davvero una bella gatta da pelare. Non resta che aspettare il report dei risultati finanziari di fine anno e la decisione definitiva su WebOs.


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