29/08/2011 di Redazione

Hp tenta di fare chiarezza per tenersi stretti i clienti

I clienti possono dormire sonni tranquilli, perché l'azienda garantirà assistenza per i prodotti attuali e per quelli futuri. Se poi la divisione Psg, quella dei pc, sarà venduta, ci penserà l'acquirente a mantenere gli obblighi legali. I manager di Hp ce

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I clienti non devono smettere di comprare prodotti Hp e non si devono preoccupare: i computer Hp avranno la stessa qualità di sempre e saranno tutelati da garanzia come previsto dai termini di legge. A fare questa precisazione è stata Hp stessa, che sul suo sito ufficiale ha creato una pagina in cui cerca di evitare la possibile emorragia di utenti che potrebbe verificarsi in seguito all'annuncio dello spinoff della divisione PSG (Hp pensa allo spin off della divisione pc. Copiando Ibm).

L'azienda, infatti, spiega che un eventuale compratore dovrà garantire assistenza e riparazioni come previsto dalle leggi vigenti. E dal punto di vista legale non ha torto: come per Lenovo quando acquisì la divisione computer di IBM, anche qualunque acquirente dei computer HP dovrà assistere i clienti con riparazioni, call center e pezzi di ricambio.

HP non smetterà di fare i Pc: lo dichiara il responsabile della PSG di Regno Unito e Irlanda

Per quanto riguarda l'acquirente, di speculazioni ce ne sono state molte nelle ultime settimane (Samsung punta a HP: primi contatti con i produttori), ma uno dei dirigenti della sede inglese di HP ha precisato che "Hp prenderà in considerazione una vasta gamma di opzioni che possono includere, tra le altre, una separazione totale o parziale della divisione PSG attraverso uno spin-off", quindi Hp potrebbe continuare a fare Pc (perché non è detto che la produzione verrà del tutto smantellata, anzi, potrebbe continuare tutto come adesso) oppure potrebbe dare vita a un'azienda separata con una gestione economica a sé stante, che prosegua la produzione esattamente com'è stata avviata oggi da HP.

Paul Hunter, a capo dell'HP Personal Systems Group di Regno Unito e Irlanda, ha spiegato in modo ancora più approfondito questo concetto in una mail in cui sottolinea come "la squadra inglese mantenga tuttora l'impegno per creare e sostenere grandi prodotti e servizi". Anche Hunter, inoltre, ribadisce che l'annuncio di Apotheker è stato male interpretato, perché "non è corretto dire che Hp è uscita dal business dei Pc. In nessuna fase Hp ha detto che è uscita dal business dei Pc".


Il problema di HP è l'incertezza creata dalla notizia dello spinoff della divisione Pc

Secondo Hunter, le tre opzioni in lizza per ora sono le seguenti: lo spinoff, che tecnicamente è la separazione (con indipendenza finanziaria) della divisione dall'azienda principale, la vendita della PSG o il mantenimento della situazione attuale senza alcuna variazione. Quello che resta poco chiaro è se Hp intenda vendere la divisione PSG come blocco unico e indivisibile, oppure se sia disposta a considerare anche la frammentazione fra più acquirenti. Quest'ultima, ovviamente, sarebbe l'opzione peggiore perché comporterebbe lo smantellamento vero e proprio dell'attività e apporterebbe i rischi maggiori per i clienti.

Ecco che quindi Hunter mette di nuovo i prodotti in primo piano e garantisce assistenza e supporto sia per i prodotti attuali sia per gli eventuali acquisti futuri: una mossa comprensibile, dato che risponde del budget di un'area importante, e che il comunicato di Apotheker potrebbe ridurre al lumicino gli investimenti dei suoi clienti, considerata l'incertezza che la mezza notizia ha creato.

Di questo boomerang Hunter è ben cosciente, tanto che scrive: "ovviamente l'annuncio ha sollevato una serie di domande per le quali stiamo elaborando le risposte", come a dire che nemmeno lui sa cos'ha in mente Apotheker e cosa riserva il destino per la divisione PSG di Hp. Insomma: lodevole tentativo di fare chiarezza e tranquillizzare, ma risultato mediocre dato che certe decisioni non sono ancora state prese nemmeno ai vertici e che quindi neanche il buon Hunter può dormire fra due guanciali.

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