16/10/2017 di Redazione

Huawei presenta il phablet intelligente: ecco il Mate10 Pro

Il top di gamma cinese arriverà in Italia a metà novembre a partire da 849 euro. Al suo interno si trova il nuovo chip Kirin 970 con processore neurale, per assistere l’utente in ogni situazione. Le fotocamere sono ancora sviluppate con Leica. Il display

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È di nuovo il turno di Huawei. Dopo aver lanciato a febbraio la coppia P10 e P10 Plus, l’azienda cinese ha svelato in queste ore da Monaco di Baviera i phablet Mate 10 e Mate 10 Pro, ancora una volta co-ingegnerizzati con Leica per lo sviluppo delle fotocamere. Il colosso asiatico ha fatto sapere che porterà in Italia soltanto la versione Pro, con disponibilità per metà novembre e prezzo a partire da 849 euro (nei colori blu mezzanotte, grigio titanio e forse moka). La novità top di gamma di Huawei, che entra in competizione diretta con i Samsung Galaxy Note 8, è un generoso dispositivo con schermo Qhd da 6 pollici e rapporto 16:9 (1.440 x 2.560 pixel), con design borderless e protezione Gorilla Glass. Le cornici laterali rimangono, seppure ridotte all’osso, nella parte superiore e in quella inferiore, mentre nel posteriore realizzato in vetro il materiale presenta una leggera curvatura per migliorare la presa sul dispositivo. Il frame è invece in alluminio. Ma la novità principale del Mate 10 Pro è sicuramente il system-on-chip Kirin 970, sviluppato internamente da Huawei, che dovrebbe ridefinire il concetto di device intelligente.

Il chip è infatti caratterizzato dalla nuova architettura Hi-Silicon Ai che, come si intuisce dal nome, mette al centro l’intelligenza artificiale. Il processore, dotato di otto core Arm (quattro Cortex-A53 a 1,8 GHz abbinati ad altrettanti Cortex-A73 a 2,4 GHz), è dotato di una neural processing unit (Npu) che permette al phablet di conoscere nel tempo le abitudini dell’utente (imparandole) e di dare il meglio in certi ambiti, come quello fotografico.

E uno dei punti di forza del prodotto di Huawei si conferma essere quello della qualità dell’immagine. La doppia fotocamera principale, sviluppata come detto insieme a Leica, è ancora posizionata in verticale e offre un sensore Rgb da 12 megapixel con apertura f/1.6, abbinato a un monocromatico da 20 megapixel con f/1.6, oltre a stabilizzatore ottico dell’immagine, flash Led Dual-Tone, autofocus laser e molto altro.

 

La doppia fotocamera Leica sul dorso del Huawei Mate 10 Pro

 

Gli algoritmi di apprendimento automatico integrati nella Npu consentono di migliorare notevolmente la qualità degli scatti, come ad esempio nel riconoscimento automatico dei soggetti inquadrati. Frontalmente si trova invece una fotocamera con sensore da 8 megapixel e apertura f/2.0.

L’elenco di specifiche del Mate 10 Pro, che arriverà anche nella versione Porsche Design (al prezzo di 1.395 euro), includono 6 GB di Ram, Gpu Mali-G72 Mp12, 128 GB di storage espandibili con microSd, batteria da 4.000 mAh con tecnologia di ricarica rapida Supercharge, Usb Type-C, sensore per il riconoscimento delle impronte digitali (sul retro del device), jack audio, Bluetooth 4.2, near field communication e Android 8.0 Ore con interfaccia personalizzata Emui 8.0.

Anche in questo caso vanno sottolineate alcune funzionalità interessanti, con cui Huawei prova a distinguersi dalla mass. Emui porta innanzitutto con sé, grazie al machine learning, Easy Talk. L’intelligenza artificiale riconosce l’ambiente in cui l’utente si trova e di conseguenza regola il volume in chiamata: in questo modo, giura l’azienda cinese, anche bisbigliando si permette alla persona all’altro capo del telefono di capire perfettamente il discorso.

 

Per la versione Porsche Design serviranno 1.395 euro

 

La seconda funzionalità è invece la traduzione istantanea di ben sessanta lingue, che avverrà integralmente in locale: non sarà quindi necessario essere connessi alla rete cellulare né al Wifi e, a quanto sembra, nessun dato verrà inviato a Huawei. Infine, il Mate 10 Pro è dotato di Easy Projection, che consente di collegare il dispositivo a un monitor tramite un cavo Usb-to-Hdmi per fruire di un’esperienza molto simile a quella desktop.

 

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