04/07/2016 di Redazione

I bot di Messenger piacciono molto agli sviluppatori

L’ecosistema di risponditori automatici dell’app di Facebook ha toccato quota 11mila programmi, con 23mila developer iscritti alla suite di strumenti di Wit.ai, rilevata dal social network blu nel 2015. Ma gli utenti cosa ne pensano?

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L’avanzata dei bot non si ferma più. La sola piattaforma di Messenger per i conversatori automatici, svelata da Facebook durante l’evento F8 di aprile, ne conta oggi oltre 11mila. Tra i nomi principali spiccano quelli realizzati dalla Cnn, dalla Nba e da Call of Duty. I numeri li ha forniti Seth Rosenberg, product manager del colosso di Menlo Park, in un blog post sul nuovo sito dedicato proprio a Messenger. Il dirigente ha inoltre aggiunto che già 23mila developer si sono registrati per utilizzare gli strumenti della suite Bot Engine di Wit.ai, società acquisita dal colosso di Menlo Park nel 2015. Mancano però ancora numeri precisi sul reale utilizzo dei bot da parte della folta comunità di Messenger, che oggi conta circa 900 milioni di persone. Come sottolineato da The Verge, però, al momento sembra che i più entusiasti delle novità fornite dall’app di messaggistica siano gli stessi sviluppatori.

La piattaforma “intelligente” di Messenger non sarebbe quindi riuscita, almeno in questa prima fase, a scaldare i cuori degli utenti, che nelle prime settimane di sperimentazione avrebbero anzi lamentato tempi di risposta decisamente troppo lunghi. Senza contare le naturali “incomprensioni” delle frasi digitate e delle domande a cui i bot dovrebbero trovare una risposta sensata.

Secondo Facebook i programmi dovrebbero migliorare in maniera esponenziale col passare del tempo e con i tassi di utilizzo, in quanto alimentati da algoritmi di apprendimento automatico. Allo stesso modo di quanto sperimentato dal social network proprio in queste ore su un altro fronte, anch’esso molto impegnativo: quello delle traduzioni.

I bot di Messenger sono però in grado già oggi di rispondere con file Gif, audio, video e altre forme di contenuti, per “aiutare a far emergere la personalità dei brand”, ha spiegato David Marcus, responsabile dello sviluppo dell’applicazione. I programmi possono inoltre collegare i profili di Messenger degli utenti agli account dei clienti e dispongono anche di nuove funzionalità per migliorare l’interfaccia, come un “menu persistente” che mostra i comandi disponibili per “dirigere” i bot.

 

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