24/04/2013 di Redazione

Ibm crea il robot che aggiusta le macchine

Un nuovo prototipo, creato insieme all’Università di Sheffield, combina realtà aumentata e robotica in un sistema che raccoglie dati e mette in comunicazione i tecnici addetti alla manutenzione e i consulenti collegati da remoto. Molti gli ambiti di appli

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Uomini e robot alleati sotto il segno dell’efficienza e della “smart mobility” e dell’ultima invenzione targata Ibm. L’era delle macchine intelligenti fa un altro salto evolutivo, grazie a un nuovo sistema che combina realtà aumentata e robotica per supportare la componente umana in un ambito di lavoro sicuramente molto tecnico, cioè quello delle attività di manutenzione, riparazione e revisione (detta Mro, maintenance, repair and operation) di impianti e macchinari di alto valore, in settori come quello aerospaziale, del gas e petrolio e delle spedizioni.

Il sistema, per ora un prototipo, sfrutta vari strumenti fra cui lo smartphone


I ricercatori di Ibm hanno appena presentato un prototipo di questo sistema, messo a punto in collaborazione con l’Advanced Manufacturing Research Centre dell’Università di Sheffield. Si tratta di una combinazione di strumenti di raccolta dati, di comunicazione e di collaborazione a distanza, progettata per le case produttrici e le aziende che offrono servizi di manutenzione. Come? In due fasi, cioè sia producendo una serie di informazioni utili ai tecnici che devono recarsi in loco per diagnosticare e risolvere i problemi o per fare manutenzione, sia permettendo loro di dialogare con consulenti o esperti non presenti fisicamente sul posto.

Il sistema consente, innanzitutto, ai supervisori di monitorare tramite Gps il percorso e l’arrivo del tecnico nel sito di manutenzione, Una volta arrivato, il tecnico può servirsi di uno smartphone e di codici QR per localizzare e identificare un macchinario e per ricevere istruzioni sul da farsi; grazie alla realtà aumentata, il telefono è in grado di visualizzare i punti di interesse sovrapponendoli a una pianta del sito, indicando per esempio dove si trovano in quel momento altri tecnici o dove è localizzato il centro di pronto soccorso.

In caso di bisogno, da remoto un esperto può visualizzare lo spazio di lavoro del tecnico on-site e offrire supporto in tempo reale, tramite collegamento audio e video. Gli strumenti a disposizione per fare tutto ciò sono una telecamera e un piccolo proiettore montato all’estremità di un braccio robotico controllato a distanza. L’esperto, dalla sua console di gestione, può inoltre proiettare un puntatore e informazioni preziose, come schizzi a mano libera, istruzioni per il montaggio e immagini Cad, direttamente sullo spazio di lavoro o su una parete adiacente.

Il tutto funziona assicurando al supervisore un’autonomia visiva completa e un’immagine video stabile, mentre i tecnici on-site sono liberi di lavorare senza ingombri tra le mani o senza dover sforzare gli occhi su dispositivi palmari. Altro vantaggio è la possibilità di indirizzare i dati verso diversi dispositivi di destinazione, come il telefono cellulare del tecnico o il proiettore del robot: un elemento di sicura flessibilità e portabilità.

“Il prototipo Mro”, illustra Richard Lanyon-Hogg, technical director per il settore industriale di Ibm, “riunisce due tecnologie innovative di Ibm, sviluppate nei laboratori di ricerca europei di Hursley e Haifa, in un’unica soluzione. Offre ai produttori l’opportunità di abbassare i costi, fornire il trasferimento della conoscenza just-in-time e ridurre il rischio personale per i tecnici che lavorano in ambienti difficili”.

Ibm, inoltre, ha sottolineato come la capacità dell’esperto di fornire informazioni critiche potrà essere ulteriormente potenziata man mano che il prototipo pienamente funzionante verrà adattato e integrato con le attività di Mro specifiche dell’azienda, attraversi soluzioni di gestione degli asset come Ibm Maximo e i sistemi Product Lifecycle Management.



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