20/12/2016 di Redazione

La fede di Apple nei computer desktop non vacilla

Tim Cook ha confermato che nella roadmap dei Cupertino sono presenti aggiornamenti per le soluzioni da scrivania. Tranne update lato hardware, gli iMac sono immutati dal 2012, i Mac Mini sono fermi al 2014 e i Mac Pro al 2013.

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Gli iMac non sono morti. Parola di Tim Cook. Il Ceo di Apple ha sentito il dovere di rassicurare i propri dipendenti circa il futuro dei computer desktop della Mela. Ecco quindi che, dopo aver messo le mani sulla tastiera, il numero uno ha scritto una lettera (rivelata inizialmente da Techcrunch) in cui espone brevemente il proprio punto di vista sui prossimi desktop Mac. In sintesi, Cook ha sottolineato come questo genere di dispositivi sia “molto strategico” per l’azienda. E non solo, in quanto milioni di persone si affidano ancora oggi ai computer da scrivania per lavorare, in diversi settori. Il Ceo del gruppo ha spiegato che “nessuno dovrebbe preoccuparsi” sulla possibilità che Apple abbandoni questo segmento, perché la società “ha bellissimi desktop sulla propria roadmap”. I dubbi sullo scarso interesse della Mela per gli iMac erano circolati dopo la presentazione di ottobre dei Macbook Pro.

Durante l’evento non era stato fatto alcun cenno alle soluzioni da scrivania che, a parte qualche modifica hardware regolare, non ricevono aggiornamenti di design da tempo. Dal punto di vista estetico gli all-in-one di Apple sono immutati dal 2012, i Mac mini sono fermi al 2014 e i Mac Pro addirittura dal 2013, quando arrivarono sul mercato con la nuova forma a cilindro.

Ma, per Cook, non c’è motivo di dubitare sul commitment dell’azienda per un segmento che continua a perdere terreno nei confronti delle soluzioni portatili. Certo, è indubbio che professionisti (grafici, creativi, architetti e così via) possono lavorare meglio con un computer desktop. Ma basteranno queste categorie di lavoratori a sostenere il settore? Per Apple la risposta è positiva.

Si vedrà cos’ha attualmente in cantiere la società. Il terreno può però rivelarsi scivoloso e la Mela è chiamata, ancora una volta, a stupire tutti. Soprattutto dopo il lancio del Microsoft Surface Studio, un Pc all-in-one che mira ad aggredire Cupertino proprio in uno dei settori a lei più cari, quello dei creativi. La battaglia è appena iniziata.

 

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