28/04/2017 di Redazione

Microsoft, Alphabet e Amazon ringraziano il cloud

La holding di Google deve ancora però l’86% del proprio business al mercato pubblicitario online, di cui è leader incontrastata insieme a Facebook. Il colosso dell’e-commerce ha visto ricavi ancora in crescita, così come i costi. L’azienda guidata da Saty

immagine.jpg

Il “trio del cloud” (e non solo) non fa sconti a nessuno: ieri Alphabet (holding di Google), Microsoft e Amazon hanno pubblicato i conti trimestrali. E i numeri sono decisamente ottimi per tutte le aziende. Partendo dal gruppo di Mountain View, va sottolineato il totale dominio del mercato pubblicitario, in coppia ormai con Facebook: le due società sono praticamente le sole ad aver fatto crescere gli investimenti in digitale, portando il segmento a un balzo in avanti di oltre il 20 per cento. Il mercato pubblicitario online mondiale è quindi sempre più un duopolio. Alphabet ha registrato ricavi al 31 marzo 2017 di 24,7 miliardi di dollari, pari a una crescita anno su anno del 22 per cento. Il profitto operativo è stato di 6,6 miliardi, con un margine operativo aumentato di un punto rispetto al primo trimestre del 2016 e ora al 27 per cento. L’utile netto è salito a 5,4 miliardi di dollari, per un boom del 29 per cento.

Come sempre, la fetta principale della torta è rappresentato dal fatturato pubblicitario (21,4 miliardi), che genera l’86,6 per cento dei ricavi complessivi. Sale ancora il giro d’affari dei cosiddetti moonshot, i progetti sperimentali di Alphabet raggruppati sotto l’etichetta “Other Bets”: le iniziative avveniristiche dell’azienda hanno portato in cassa 244 milioni rispetto ai 165 di un anno fa, ma sono ancora largamente in perdita per ben 855 milioni di dollari.

Gli ultimi 3,1 miliardi rimanenti sono classificati come “altri ricavi”, ma raccolgono praticamente tutto il giro d’affari della Google Cloud Platform: i numeri indicano una crescita del 50 per cento anno su anno. Dati interessanti, che testimoniano il continuo interesse delle aziende verso la nuvola di Big G. Ma le cifre non riescono minimamente ad avvicinarsi a quelle di Amazon Web Services, divisione del colosso dell’e-commerce.

 

Il progetto Waymo di Alphabet (guida autonoma) è uno dei cosiddetti moonshot

 

L’azienda di Jeff Bezos è ancora il numero uno incontrastato del cloud pubblico mondiale. Il fatturato di Aws è salito del 43 per cento, sfiorando quota 3,7 miliardi di dollari, con un profitto operativo di 890 milioni (più 47%). Che rappresenta la parte maggiore rispetto al profitto operativo totale di Amazon, attestatosi nel primo trimestre dell’anno a poco più di un miliardo di dollari.

Le vendite totali della società di Seattle sono state di 35,7 miliardi, con costi di vendita sempre esorbitanti pari a 22,4 miliardi. Se si aggiungono tutte le altre voci (marketing, fulfillment e così via) si raggiunge quota 34,7 miliardi. Il ricavo netto di Amazon nei primi tre mesi del 2017 è stato quindi di 724 milioni, in crescita comunque del 41 per cento e pari a un utile per azione dopo la diluizione di 1,48 dollari. Il lento consolidamento dell’azienda dimostrato dai conti ha spinto il titolo nella giornata di ieri, le azioni a Wall Street sono arrivate a guadagnare il quattro per cento.

Anche Microsoft deve nuovamente ringraziare la nuvola. Il secondo player nel mercato del cloud pubblico ha registrato un profitto in rialzo del 28 per cento: una prestazione che ha spinto il titolo del gigante di Redmond ai massimi di sempre, a 68,31 dollari. Il business collegato ad Azure è cresciuto anno su anno dell’11 per cento, per un giro d’affari di 6,8 miliardi di dollari. Le vendite sono schizzate del 93 per cento.

Dati ottimi anche per la suite Office 365, nata sul cloud, che ha visto il fatturato salire di 45 punti con 26,2 milioni di clienti consumer a portafoglio. I prodotti server e i servizi cloud hanno segnato un più 15 per cento. Male invece le vendite dei convertibili Surface, in flessione del 26 per cento per un fatturato di 831 milioni di dollari. Redmond è attesa con un aggiornamento della linea, ma sembra che gli utenti dovranno aspettare ancora qualche mese. Malgrado ciò, la voce Oem è cresciuta del 5 per cento anno su anno, grazie anche a un mercato dei Pc apparentemente stabile.

 

I Surface Pro 4 di Microsoft sono arrivati sul mercato ormai nel 2015

 

Complessivamente, però, la divisione More Personal Computing ha scesa di 7 punti (a 8,8 miliardi di dollari), principalmente a causa del fallimentare business dei cellulari. Per la prima volta dalla sua acquisizione, Microsoft ha reso noti i numeri del social network Linkedin. La piattaforma professionale ha portato in cassa 975 milioni di dollari, con i primi prodotti nati dall’integrazione che iniziano a essere rilasciati.

In totale, Microsoft ha generato un volume d’affari nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2017 di 23,6 miliardi di dollari non-Gaap (più 6%), con un profitto operativo di 7,1 miliardi (più 2%) e ricavi pari a 5,7 miliardi (per un boom del 13%). L’utile per azione dopo la diluizione è stato di 73 centesimi di dollaro.

 

ARTICOLI CORRELATI