22/07/2015 di Redazione

Microsoft paga il fardello Lumia: trimestrale a tinte fosche

Il colosso di Redmond ha pubblicato i conti del Q4 dell’anno fiscale 2015: perdite per 3,2 miliardi di dollari, fatturato a 22,2 miliardi. Un calo del 5% dovuto in larga parte alla passività di 7,6 miliardi legata alla ristrutturazione del comparto smartp

immagine.jpg

Col senno di poi, l’acquisizione della divisione mobile da Nokia non si è rivelata un buon affare per Microsoft. Il colosso di Redmond ha annunciato ieri i risultati finanziari del quarto trimestre dell’anno fiscale in corso e, per la prima volta dalla trattativa finlandese, ha riportato perdite per 3,2 miliardi di dollari, pari a quaranta centesimi per azione, con entrate in calo del 5% rispetto allo stesso periodo del 2014 e un fatturato di 22,2 miliardi. I motivi di questo smottamento? Innanzitutto, l’enorme passività di circa 7,6 miliardi legata agli asset associati all’acquisizione della ex divisione Devices & Services di Nokia, che Microsoft ha dovuto mettere a bilancio dopo l’annuncio dei tagli al personale dell’ormai ridimensionato comparto smartphone e della conseguente ristrutturazione aziendale. Anche se il terremoto interno non significherà la fine dell’esperienza mobile della casa di Redmond, come ribadito non più tardi di una settimana fa dallo stesso Satya Nadella.

L’altro fattore che ha pesato sui conti di Microsoft è stata la caduta della domanda relativa a Windows. Il fatturato legato alle licenze dei sistemi operativi ai produttori di computer è infatti crollato durante il trimestre di 22 punti, scendendo di 683 milioni di dollari, a causa del continuo rallentamento delle vendite di computer, del fine vita di Windows Xp e delle attese sull’arrivo di Windows 10, che ha causato uno spostamento verso agosto-settembre del lancio di nuovi modelli.

Un mercato, quello dei Pc, legato ovviamente a doppio filo agli ecosistemi Microsoft. Il comparto Devices and Consumer Licensing, quello in cui rientrano le vendite software, ha totalizzato in generale perdite per 1,7 miliardi ed è sceso del 34%. Mentre, nel dettaglio, il fatturato di Windows Phone è crollato addirittura del 68%.

I risultati trimestrali della divisione Devices and Consumer sono però stati migliorati in parte dalle buone prestazioni della famiglia Surface, catalogati sotto la voce Computing and Gaming Hardware. Anche il mercato ha quindi premiato i tablet Microsoft, che hanno registrato un fatturato di 888 milioni di dollari, con un boom del 117%. I meriti sono soprattutto dei Surface Pro 3 e dei Surface 3, che si confermano quindi dei prodotti validi e alternativi alle blasonate “tavolette” Apple.

A prima vista l’ultima trimestrale della casa di Redmond sembrerebbe decisamente pessima. Ma, secondo alcuni analisti, i conti presentati da Microsoft non rappresentano affatto una sorpresa. E non sono neanche così negativi. Senza il fardello del mobile, la compagnia avrebbe addirittura guadagnato 0,62 dollari per azione, con una crescita anno su anno del 10%. La decisione di tagliare è stata quindi giusta, anche se dolorosa, e sul lungo periodo pagherà. Come a dire: sbagliare è umano, perseverare sarebbe stato diabolico.

È semplicemente un dato di fatto: gli smartphone Lumia non sono riusciti a guadagnare quote di mercato rilevanti e il brand non è un player di peso nell’industria mobile. Il gigante di Redmond potrà, dopo aver pagato dazio, concentrarsi sulle soluzioni davvero promettenti e, soprattutto, profittevoli. Come il cloud. Le piattaforme di Microsoft sulla nuvola sono volate a 832 milioni di dollari (+88%), in particolar modo grazie a Office 365 Commercial e ad Azure.

 

Fonte: Microsoft

 

Ma, nelle contrattazioni after hours, il titolo ha comunque perso quattro punti e si è attestato sui 45 dollari, segno che gli investitori si sono lasciati sopraffare dalla sfiducia verso il gruppo di Redmond e hanno iniziato a vendere. Secondo Bob Ciura, analista di Seeking Alpha, con un comportamento “irrazionale […] un perfetto esempio della mentalità a breve termine di Wall Street”. Si vedrà ora se Microsoft riuscirà a ripartire in modo convincente dopo avere riassorbito i “danni” dell’affaire Nokia.

 

ARTICOLI CORRELATI