26/07/2018 di Redazione

Pietra miliare e nuove ambizioni “aziendali” per Google Drive

Il servizio di produttività e archiviazione nel cloud sta per tagliare il traguardo del miliardo di utenti e verrà proposto alle aziende come applicazione indipendente dalla G Suite. Annunciato al Google Cloud Next anche un nuovo add-on di Dropbox per Gm

immagine.jpg

Dalla seconda giornata della conferenza Google Cloud Next, in corso a San Francisco, è arrivata una nuova raffica di annunci, tra novità e traguardi di cui ci si può giustamente vantare, dopo quella della prima giornata (riguardanti sopratutto l'intelligenza artificiale e le piattaforme per lo sviluppo e la gestione di applicazioni). A sei anni dal lancio, il servizio di archiviazione, produttività e file sharing Google Drive è sul punto di raggiungere il miliardo di utenti e può collocarsi di diritto nell'Olimpo dei servizi di Mountain View più popolari, insieme a Gmail, Chrome, Maps, YouTube, Android e realtivo Play Store. Dalla conferenza di San Francisco, come segnala TechCrunch, la società californiana ha fatto sapere che la linea del traguardo è molto vicina, e sarà probabilmente annunciata ufficialmente nei prossimi giorni.

Non è dato sapere quanti, nel conteggio del miliardo di utenti, usino Drive in quanto singoli individui oppure membri di un'azienda. Ma certamente Google è intenzionata a spingere l'uso di questo servizio all'interno delle organizzazioni, come dimostra l'annuncio di una versione “standalone” di Drive, che non richiede un'iscrizione alla G Suite né un indirizzo Gmail. Una novità che, a detta della casa madre, è stata messa in pratica per venire incontro alle richieste dei suoi clienti business. Per dotarsi di questa soluzione, le aziende pagheranno una quota base di 8 dollari al mese per ciascun utente, a cui si aggiungono 4 centesimi di dollaro per ciascun GB di spazio occupato per archiviare file.

Fare a meno del cloud è ancora possibile, se volessimo basarci solo su hard disk e chiavette Usb o su Nas aziendali, ma in pratica nessuno o quasi ne fa più a meno, mescolando spesso gli utilizzi a fini lavorativi con quelli personali. E mescolando, altrettanto spesso, i servizi di più vendor. Con apprezzabile pragmatismo, da tempo Google ha iniziato a integrare alcuni suoi prodotti con quelli di suoi parziali concorrenti, in particolare di Dropbox.

 

 

 

Più del 50% degli utenti di quest'ultimo usano anche la G Suite, e dunque lo scorso marzo era stata annunciata una collaborazione tesa a integrare le due piattaforme a beneficio della user experience. Ora si passa ai fatti con un add-on per Gmail: dalla posta elettronica, consulata sia su browser sia da applicazione mobile, si potranno visualizzare gli allegati di Dropbox in una finestra che comparirà nella parte destra dello schermo. Da qui si potrà scegliere se salvare i file su sulle risorse locali del computer o telefono oppure nello spazio di archiviazione del servizio cloud.

 

ARTICOLI CORRELATI