25/09/2017 di Redazione

Project Alloy di Intel torna nel cassetto

L’azienda ha sospeso lo sviluppo del proprio visore standalone per la realtà virtuale, riscontrando scarso interesse nei partner e difficoltà a competere con le soluzioni collegate a Pc o smartphone. L’iniziativa ripartirà però sotto altre forme.

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Alcuni progetti hanno vita breve. È il caso di Project Alloy, iniziativa lanciata appena un anno fa da Intel per sviluppare un ecosistema open source per la realtà virtuale, che gravitasse attorno a un visore con capacità di calcolo integrata, senza fili né controller. Ebbene, il colosso dei chip ha già deciso di abbandonare il tutto, a causa di “scarso interesse nei partner”. Una motivazione ufficiale non è nota, ma come possibile spiegazione si può citare la dichiarazione di Kim Pallister, direttore del Virtual Reality Center of Excellence di Intel, che ha spiegato come un visore standalone non riesca ad oggi a competere in termini di performance con le soluzioni collegate ai computer. “Non è per forza la forma migliore”, ha aggiunto Pallister. L’obiettivo dell’azienda era quello di capire fin dove sarebbe stato possibile spingersi con un dispositivo indipendente, che potesse dare all’utente una maggiore libertà.

E adesso? Come dichiarato dalla società alla testata specializzata RoadtoVr, verranno investite nuove risorse per sviluppare tecnologie in grado di creare esperienze per la realtà virtuale e aumentata di nuova generazione. “Ci concentreremo sulla creazione di collegamenti Wigig su cui basare visori Vr collegati in wireless ai Pc”, approfittando ad esempio di una partnership siglata con Htc.

Il set di tecnologie include soluzioni derivanti da Movidius per l’elaborazione delle immagini, Intel Realsens, Thunderbolt e memorie Optane. Ovviamente non può mancare la componente software. Il gruppo californiano lavorerà per far emergere un ecosistema di supporto alle proprie soluzioni, offrendo kit e progetti di riferimento per i partner.

 

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