08/05/2015 di Redazione

Ricarica wireless in auto, scende in strada anche Ford

L’azienda statunitense svelerà a breve le sue strategie per offrire tecnologie a induzione nei veicoli, che permetteranno di rifornire i dispositivi mobili di energia. Una mossa che segue quelle di Toyota, Fca e Gm. Il problema si cela ancora dietro gli s

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La ricarica a induzione dei dispositivi mobili, smartphone in primis, è un settore in cui i produttori di device stanno spendendo molto. Gli ultimi Samsung Galaxy S6 ed S6 Edge, per esempio, presentano la possibilità di “rifornimento” wireless, superando diversi problemi di compatibilità tra standard che hanno finora imbrigliato il potenziale del mercato. Altri vendor, anche in campi differenti, stanno sperimentando soluzioni semplici per offrire la ricarica a induzione. Ikea, ad esempio, ha lanciato – sul mercato, ovviamente – dei mobili che implementano la tecnologia. Un altro comparto in cui le cose si stanno muovendo è quello dell’automotive, che sempre più si sta avvicinando ai dispositivi mobili, offrendo spesso la possibilità di interfacciare cellulari e tablet con cruscotti e display delle auto.

L’ultima a fare notizia è Ford: il secondo produttore di veicoli negli Stati Uniti presenterà infatti a breve la sua strategia nella ricarica wireless. Al momento, non si conoscono maggiori dettagli, ma soltanto la “promessa” fatta da Jim Buczkowski, director of electrical and electronics research di Ford, sul sito di Forbes. “Abbiamo una strategia che verrà presto svelata e pensiamo che possa presentare un grande livello di compatibilità”.

Come detto, anche in questo caso i problemi maggiori riguardano proprio gli standard implementati nei dispositivi. Lo sviluppo di tecnologie di ricarica a induzione è stato finora portato avanti da tre enti diversi: il Power Matters Alliance (Pma), l’Alliance For Wireless Power (A4wp) e il Wireless Power Consortium (Wpc). I primi due, che vedono tra le aziende protagoniste Samsung e Qualcomm, si sono unite “in matrimonio” lo scorso gennaio per provare a fare ordine nel settore. Il Wpc, il player maggiore, è rimasto dietro le quinte in attesa di un (probabile) futuro inglobamento degli altri due consorzi.

Buczkowski ha dichiarato che Ford si affiderà sostanzialmente agli standard promossi da A4wp, anche se, a due anni dal loro arrivo, non esistono attualmente sul mercato hardware che implementano queste direttive. Malgrado questi standard, a detta dei promotori, permettano di ricaricare più dispositivi in contemporanea, liberando così l’utente dal legame obbligatorio con le fonti di approvigionamento.

Altre case automobilistiche, tra cui Toyota – la prima ad arrivare sul mercato con il modello Avalon – e la Fca, utilizzano invece lo standard Qi elaborato dal Wpc oppure una combinazione tra Qi e Pma. Il problema, ancora una volta, riguarda la scelta dei produttori di dispositivi sulle specifiche da adottare. Ecco perché il settore automotive deve muoversi con oculatezza. Ad esempio, il Galaxy S6 di Samsung supporta il Wpc Qi e il Pma Powermat, mentre l’iPhone no. Ma l’Apple Watch, almeno in teoria, dovrebbe essere compatibile.

 

 

Insomma, piuttosto che farsi la guerra, le case automobilistiche preferiscono stringersi l’un l’altra per sviluppare piattaforme comuni e che abbiano basi ampie. Ad esempio, in Europa è stato fondato il gruppo Ce4A, grazie al lavoro congiunto delle tedesche Audi, Bmw, Daimler, Porsche e Volkswagen. Le “cinque sorelle” stanno spingendo per l’adozione dello standard Qi, supportato ad oggi dalla maggior parte degli smartphone presenti sul mercato. La battaglia per poter ricaricare il cellulare in auto con il wireless sembra quindi appena iniziata.

 

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