14/05/2015 di Redazione

Robot: Walk-man, il gigante buono che risolve disastri, è italiano

L’automa umanoide creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e dal centro di ricerche Piaggio di Pisa sfiderà i progetti stranieri nella prossima competizione indetta da Darpa. Walk-man può camminare, strisciare, sollevare pesi e persino metter

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Walk-man non solo può camminare, come il suo nome suggerisce, ma anche sollevare pesi, aprire una porta, afferrare oggetti e addirittura usare un martello penumatico e guidare un’automobile. Non parliamo del glorioso mangianastri, poi diventato lettore Cd ed mp3, di Sony, ma di un robot creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova in collaborazione con il centro di ricerche Piaggio di Pisa. Un progetto partito nell’autunno del 2013 grazie ai finanziamenti della Commissione Europea, ambiziosissimo e ancora in divenire. Whole Body Adaptive Locomotion and Manipulation – questa l’estensione dell’acronimo – è un colosso metallico di 1,85 metri d’altezza e 200 chili di peso, capace di ruotare il toso fino a 180° gradi e di muovere gli arti avanti e indietro.

Non certo un delicato “assistente robotico” come quelli che stanno comparendo in negozi, ristoranti e alberghi, ma piuttosto un mezzo di soccorso progettato per lavorare in condizioni difficili, anche di emergenza. Il suo aspetto non è nemmeno quello del tenero iCub, robottino ugualmente creato dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova ma progettato, al contrario di Walk-man, per interagire con l’uomo sfruttando abilità cognitive.

Il “gigante buono”, invece, lavora di muscoli: potrà essere d’aiuto in caso di disastri naturali o provocati dall’uomo. Le sue capacità, già attuali o in fase di sviluppo, includono la manipolazione di oggetti (grazie a possenti mani robotiche dotate di dita e falangi), la camminata, la possibilità di spostarsi strisciando anche su terreni irregolari. Walk-man sa svolgere lavori leggeri, come la rotazione di una maniglia, e pesanti, come l’apertura di una valvola, il sollevamento di grossi pesi e l’utilizzo di un martello pneumatico. E sa anche mettersi al volante e guidare un'auto schivando ostacoli.

 

Modello, versione precedente e attuale di Walk-Man

 

La sua è soprattutto forza bruta unita a un’esecuzione precisa, perché il robot agisce sostanzialmente su comando. Ma i ricercatori promettono che in futuro l’automa avrà sufficiente capacità percettive e cognitive per muoversi con maggiore autonomia, riducendo quindi il controllo da remoto. Al momento Wal-Man già è capace di riportare parti del proprio “corpo” in equilibrio qualora il suo busto o le sue braccia subiscano pressioni. A progetto ultimato, potrà anche continuare a muoversi se il sistema di comando si interrompe per ragioni tecniche di qualsiasi tipo (assenza di banda, per esempio). D’altra parte il robot, già oggi, percepisce l’ambiente esterno attraverso un visione stereo, uno scanner 3D orientabile, diverse fotocamere per il riconoscimento dei colori e sensori Kinect per il senso della profondità.

La prossima missione del robot “tricolore” sarà tentare di vincere una porzione dei 3,5 miliardi di dollari messi in palio dall’annuale concorso di Darpa, la Defense Advanced Research Projects Agency statunitense. Il bottino sarà spartito fra i primi tre premiati dalla giuria, il 5 e 6 giugno a Los Angeles. Unico progetto europeo in gara, Walk-man dovrà vedersela con concorrenti agguerriti, fra cui i robot creati dalla Jet Propulsion Lab della Nasa.
 

 

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