08/05/2015 di Redazione

Uber si mette in coda per comprare Here, le mappe di Nokia

Secondo il New York Times, l’azienda di trasporti privati avrebbe offerto tre miliardi di dollari alla casa finlandese per rilevare la sua divisione “geografica”. Si allunga la lista dei pretendenti al trono, che comprende anche Facebook e un consorzio te

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Sembra che tutto il mondo tecnologico e industriale stia facendo la fila fuori dalla porta di Nokia per corteggiare Here, il suo programma di mappe. Non bastavano le indiscrezioni su Facebook e su altri colossi, ingolositi dalla volontà della casa finlandese di cedere la divisione. Ora il New York Times aggiunge alla lista dei pretendenti anche Uber. In effetti, per una società che sta piano piano rivoluzionando il modo di concepire il trasporto delle persone su strada, inglobare le tecnologie “geografiche” all’avanguardia di Nokia sarebbe il colpo perfetto. La somma messa sul piatto si aggirerebbe intorno ai tre miliardi di dollari: una cifra considerevole, ma che rappresenta soltanto il trenta per cento di quanto Nokia sborsò nel 2007 per l’acquisizione di Navteq, la prima azienda a sviluppare Here. È palese l’importanza di piattaforme di mapping sofisticate per un mondo sempre più connesso e sempre on the road.

In particolar modo, per tutti quei progetti che promettono, entro breve, di liberare l’uomo dalla fatica di guidare i veicoli, lasciando i compiti interamente nelle mani dei computer. Non è un caso quindi che Here faccia gola anche a un super consorzio di produttori automobilistici tedeschi, che include big come Audi, Bmw e Mercedes-Benz. Colossi del genere potrebbero prendere per mano la piattaforma, originariamente pensata da Nokia come “la mappa digitale più dettagliata e aggiornata al mondo”, e condurla verso nuovi lidi, grazie a ingenti investimenti finanziari.

La casa finlandese non è infatti più interessata a progetti di questo tipo: dopo la cessione a Microsoft della divisione che realizzava dispositivi mobili, che rese Nokia il primo produttore mondiale di cellulari, i nordeuropei sembrano essere più concentrati sulle tecnologie di rete. È infatti di poche settimane fa l’annuncio dell’acquisizione di Alcatel-Lucent. Una mossa di mercato che creerà il secondo polo mondiale nel campo delle reti wireless.

 

 

Ecco perché le tecnologie di mapping, pur redditizie e desiderate da tutti, non si sposano più con il futuro core business dell’azienda. Ma, qualunque sarà il destino di Here, il sistema dovrà fare i conti con il boss del comparto. Vale a dire Google Maps, che oggi trova riparo in oltre un miliardo di dispositivi mobili, contro i cento milioni del prodotto finlandese. Ovviamente, Big G ha vita semplice, in quanto Maps è preinstallato di serie su smartphone e tablet che funzionano con sistemi operativi Android. E, vista la forza d’urto commerciale impressionante del robottino verde, scalzarlo dalla vetta sarà un’impresa davvero ardua.

 

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