18/01/2012 di Redazione

Yahoo senza Yang, il capitano abbandona la nave

Il co-fondatore e membro del consiglio di amministrazione ha rassegnato le dimissioni da tutti i suoi incarichi, dopo anni di guerra intestina con investitori e dirigenti. Le azioni della compagnia californiana sono schizzate alle stelle e ora potrebbe co

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Jerry Yang si è dimesso da Yahoo, il colosso di Internet di cui è il co-fondatore e che fino a ieri sera faceva parte del Consiglio di amministrazione. "È venuto il tempo di perseguire altri interessi al di fuori di Yahoo!" ha scritto in una nota, e subito gli investitori hanno appoggiato la decisione facendo schizzare volare delle azioni del 5 per cento.

L'annuncio non è arrivato inaspettato: il rifiuto della succulenta proposta d'acquisto di Microsoft, che quattro anni fa aveva messo sul piatto 47,4 miliardi di dollari, era già costato a Yang la poltrona di amministratore delegato, e da qual momento era iniziata una lotta intestina che si è conclusa solo ieri con le dimissioni ufficiali da tutti gli incarichi. 

Jerry Yang, co-fondatore di Yahoo. Nel 2008 respinse la scalata tentata da Microsoft

Non è da dimenticare poi il licenziamento dell'ex CEO Carol Bartz, con la decisione di non cercare un sostituto e di valutare la vendita degli asset societari quando ormai l'azienda valeva solo 19,1 miliardi di dollari. Le mosse di Yang non hanno soddisfatto né gli investitori né gli altri membri del consiglio e alla fine, dopo 15 anni, ha dovuto gettare la spugna.

Come si addice alle buone maniere, nel comunicato ufficiale il presidente Roy Bostock elogia il cofondatore scrivendo che "Jerry Yang è un uomo di grandi visioni e un pioniere, che ha contribuito enormemente a Yahoo! durante molti anni di servizio", però non ci pensa nemmeno a cercare di trattenerlo e prosegue: "l'intero board rispetta la sua decisione, ci mancheranno la sua fondamentale capacità di analisi, la sua visione, il suo saggio consiglio".

Contestualmente alle dimissioni dal consiglio di amministrazione di Yahoo, Yang lascia anche i suoi ruoli presso Yahoo Giappone e Alibaba. Nella contrattazione after hour di ieri sera le azioni del colosso di Internet stavano guadagnando un ulteriore 3,5%.

Ora non resta che capire come intenderà muoversi il Consiglio di Amministrazione: a dicembre per la prima volta nella storia dei motori di ricerca il suo competitor e partner Bing ha strappato a Yahoo la storica posizione di follower di Google. In ottobre alcune indiscrezioni riferivano che Microsoft sembrava nuovamente intenzionata a piazzare un'offerta per Yahoo, questa volta per "soli" 20 miliardi di dollari: si concluderà l'affare questa volta?


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