27/11/2019 di Redazione

Blockchain: l'Italia può diventare una potenza, parola del Mise

L'Italia ha un potenziale sulla blockchain. Il parere del sottosegretario al ministero dello sviluppo economico, Mirella Liuzzi e del presidente Confindustria Digitale, Cesare Avenia, sulle Pmi e le potenzialità del 5G

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“Possiamo pensare che sul fronte blockchain, l’Italia possa collocarsi tra i primi paesi nel settore a livello mondiale. Dovremmo concentrarci sul sistema Pmi che rappresenta la trama dominante del nostro Paese”. Mirella Liuzzi, sottosegretario di stato al ministero dello sviluppo economico, intervenuta al Digital Italy Summit 2019 organizzato da The Innovation Group, ha sottolineato impegni e obiettivi del sistema Paese nell'ambito della trasformazione digitale.

 

Durante il summit si è posto l’accento sulle tecnologie digitali e in particolare sulla blockchain, tecnologie necessarie per consentire al sistema delle piccole e medie imprese di reggere alle sfide della globalizzazione. L’approccio importante è capire come le tecnologie digitali sopperiscano all’incapacità delle Pmi di aggregarsi e trovare una forza.  Ne è convinto anche Franco Bassanini, presidente Fondazione Astrid: tutto parte da un sistema di investimento. 

 

Un intreccio tra business e tecnologia che Cesare Avenia, presidente Confindustria Digitale, spiega con un’analisi e riassume in un appello: recuperare il ritardo. “L’incremento degli invstimenti Ict portavano a un aumento del Pil", ha detto il dirigente. "Una volta stabilizzati gli investimenti in Ict, l’economia si è fermata! La sottosegretaria Liuzzi si è esposta in prima persona con un video per smentire che il 5G è pericoloso. Si ricordi che il 5G abiliterà lo sviluppo delle Pmi. In particolare, abiliterà le tecnologie che porteranno avanti l’economia delle piccole e medie imprese. Il presidente di Confindustria digitale incalza e ricorda come le tecnologie 5G, blockchain e intelligenza artificiale siano disponibili, al pari degli investimenti, tanto che anche le startup possono ospitarle. “Voglio lanciare un appello", sottolinea Avenia. “Il 5G è abilitante nell’Internet delle cose eppure siamo in difesa! Oggi i settori delle Tlc sono sulla difensiva dopo aver sentito la fake news che il 5G faccia male”.

 

La domanda che il numero uno di Confindustra Digitale si pone è: “Per arrivare alle Pmi, che dovrebbero fare del 5G come la loro bandiera, dovremmo, come Paese, moltiplicare il numero di antenne ma scateneremmo pareri opposti da parte, per esempio, degli ambientalisti. Quindi, vogliamo più antenne e una copertura decente in un Paese che ne beneficerebbe e rientrerebbe nei limiti della media europea?”. Su questo punto Avenia lascia aperta la risposta, ma ricorda come ci siano a disposizione fondi europei da spendere, e spendere bene.

 

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