16/07/2013 di Redazione

Datacenter al caldo per consumare meno corrente

Per limitare il consumo di corrente alcuni enti statunitensi raccomandano di tenere nei datacenter temperature più calde: fino a 27 gradi, invece dei 22 gradi precedentemente raccomandati. Metà dei gestori interpellati non è d'accordo.

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L'ondata di caldo intenso che sta interessando molte aree dell'Europa e degli Stati Uniti riapre il dibattito sulla temperatura ideale da mantenere all'interno dei datacenter. La US General Services Administration, nell'ambito del programma di contenimento del consumo di corrente, tempo fa aveva alzato la temperatura raccomandata per i datacenter portandola dai precedenti 22 gradi centigradi agli attuali 27 gradi centigradi.

Quest'ultimo valore è indicato come massimo anche dalla American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers (ASHRAE). Mantenendo una temperatura costante di 27 gradi, secondo la GSA, è possibile un risparmio di energia compreso fra il 4 e il 5 per cento. Questa la teoria.

Raffredare meno i datacenter per risparmiare corrente: un'idea che non piace a tutti

Matt Stansberry, direttore dell'Uptime Institute, spiega tuttavia che "bisogna avere personale molto competente per gestire un ambiente a rischio più elevato" come quello che si prospetta tenendo temperature così elevate.

Ecco perché, secondo la ricerca condotta dallo stesso Uptime Institute nel 2013 su oltre mille datacenter a livello globale, risulta che la metà tiene l'ambiente a temperature comprese fra 22 e 24 gradi. Solo il 37 per cento del campione (numero invariato rispetto allo scorso anno) si mantiene su livelli compresi fra 19 e 21 gradi.

Il numero dei datacenter che operano a temperature superiori a 24 gradi invece è passato dal precedente 3 per cento all'attuale 7 per cento. La cifra per ora non è rilevante, ma se la crescita dovesse continuare con lo stesso ritmo il prossimo anno supererebbe il 10 per cento. Il dato potrebbe essere interpretato come un segnale che le temperature troppo alte possono causare problemi, e chi c'è passato non intende fare il bis.

Da una parte è vero che le apparecchiature presenti nei datacenter moderni sono gestibili con temperature più alte che in passato. Secondo Stansberry è sufficiente alzare la temperatura gradualmente e monitorare la situazione per risolvere prontamente eventuali problemi. Il punto è che l'operazione comporta qualche rischio ed evidentemente molti non intendono correrli.

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