13/05/2011 di Redazione

Gli italiani navigano di più, grazie al telefonino

Secondo Audiweb nel marzo 2011 si sono connessi alla Rete circa 26 milioni di italiani. Circa 13,3 milioni al giorno, che restano collegati per circa un ora e mezza. La crescita tuttavia rende ancora più evidente che alcune fasce di popolazione sono esclu

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Il 60,5% delle famiglie italiane ha accesso a Internet, con una crescita del 10,8% rispetto all'anno scorso. Di questi più della metà (66%) usa una connessione ADSL o fibra, con contratto flat. La vera esplosione tuttavia si rileva nei collegamenti da smartphone e simili, cresciuta di oltre il 50% in un anno.

Da dove ci connettiamo, e con cosa?

Considerando solo il passato mese di marzo sono stati circa 26 milioni gli italiani che si sono collegati alla Rete almeno una volta. Un valore in crescita, ma ancora piuttosto basso, visto che non si raggiunge nemmeno la metà della popolazione. Ogni giorno si connettono mediamente 13,3 milioni di persone, che consultano 174 pagine per circa 1 ora e 24 minuti.

Ci connettiamo ancora soprattutto da casa, ma sempre di più anche dal lavoro, da punti di accesso pubblici e soprattutto in mobilità. La principale causa di questo fenomeno, naturalmente, è la diffusione di smartphone e tablet. Quest'ultima, a sua volta, è sostenuta dai contratti offerti dalle compagnie telefoniche, che rendono accessibili questi strumenti a un gran numero di persone.

Distribuzione degli utenti per livello d'istruzione - clicca per ingrandire.

Tra chi usa il cellulare per accedere a Internet, il 50,4% lo fa per navigare, il 27,6% per l'email, il 26,6% per fare ricerche online, il 24,7% per accedere ai social network, e il 19,6% consultare itinerari/mappe. Un ruolo importante anche l'accesso ai negozi di applicazioni e il gioco, attività che tuttavia pesano poco sul totale del traffico online.

Il profilo professionale di chi dichiara di avere un accesso a internet da almeno uno dei luoghi considerati, attraverso computer o cellulare, risulta abbastanza elevato, con i più alti livelli di concentrazione tra gli imprenditori e liberi professionisti (97,8%), i dirigenti, quadri e docenti universitari (97,4%) e gli impiegati e insegnanti (93,8%). La diffusione dell’online, infine, raggiunge una copertura quasi totale tra gli studenti universitari (99% dei casi) e tra i laureati (97,3%).

Distribuzione per aree geografiche - clicca per ingrandire

In altre parole, si collega chi ha un buon livello d'istruzione e un'attività di alto profilo. Un fattore che si può accogliere come scontato, ma che dovrebbe sollevare almeno qualche interrogativo. Non sarebbe forse meglio che tutti i cittadini avessero accesso alla Rete, ne conoscessero in vantaggi e potessero sfruttarli a loro vantaggio? Non sarebbe preferibile che ognuno di noi, anche il meno "colto" potesse usare il computer di casa per gestire burocrazia e conto bancario?

A quanto pare, invece, l'accesso a Internet è ancora una questione di "elite". Un tipo di digital divide che non dipende dall'infrastruttura, ma da questioni molto più complesse da affrontare. Anzi, per alcuni potrebbe persino essere difficile prendere in considerazione la possibilità che esista una "questione culturale" legata alle nuove tecnologie.

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