30/04/2024 di Redazione

Italia, terzo Paese al mondo per attacchi ransomware

Il più recente report di Sophos mostra come il nostro Paese sia in controtendenza rispetto al resto del mondo, dove il numero di violazioni si è lievemente ridotto. Cresce, per contro, il danno economico.

Immagine generata con AI

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In base all’ultimo studio “The State of Ransomware”, che Sophos produce annualmente, l'Italia si posiziona al terzo posto nella classifica mondiale dei paesi più colpiti dagli attacchi soggetti a riscatto. Con il 68% delle aziende intervistate che hanno dichiarato di essere state vittime di tali cyberattacchi nell'ultimo anno, il nostro Paese si trova dietro al Sudafrica (69%) e alla Francia (74%). Le nazioni meno colpite, invece, includono il Brasile (44%), il Giappone (51%) e l'Australia (54%). Questi dati, confrontati con quelli dell'inizio del 2023, mostrano un aumento del 3% nel numero di attacchi registrati in Italia.

Analizzando le modalità con cui gli attacchi hanno avuto origine, emerge che nel 40% dei casi le intrusioni sono avvenute tramite credenziali compromesse, mentre nel 37% dei casi sono state sfruttate vulnerabilità nel sistema. Circa il 47% degli attacchi ha portato alla criptazione dei dati da parte degli aggressori, mentre nel 38% dei casi essi sono stati anche rubati. Inoltre, in oltre la metà degli attacchi (54%), i cybercriminali sono riusciti a criptare anche i backup, rendendo più difficile il ripristino dei dati.

Guardando alle modalità di ripristino dopo un attacco ransomware, nel 53% dei casi i dati sono stati recuperati grazie al pagamento del riscatto, mentre nel 72% dei casi è intervenuto il backup. Le aziende che hanno segnalato gli attacchi alle forze dell'ordine o agli organi istituzionali competenti hanno ricevuto consigli per gestire la situazione nel 57% dei casi e supporto per investigare le cause dell'attacco nel 58% dei casi.

Interessanti sono anche le informazioni riguardanti le politiche assicurative adottate dalle aziende: il 42% ha stipulato una polizza specifica per proteggersi da cyberattacchi, mentre il 45% dispone di una copertura cyber inclusa in un contesto assicurativo più ampio. Nel 56% dei casi, le polizze coprono i costi del riscatto, mentre nel 52% coprono quelli per il recupero dei dati. Infine, riguardo ai tempi di recupero, nel 29% dei casi sono stati necessari da uno a tre mesi per completare il ripristino dei sistemi e delle attività aziendali.

Su scala globale, il report di Sophos indica che il costo medio dei riscatti pagati dalle vittime è aumentato del 500% nell'ultimo anno, rappresentando un'impennata significativa rispetto al 2023. L'ammontare medio si aggira sui 2 milioni di dollari per organizzazione, contrapposto ai 400mila dollari registrati l'anno precedente. Ma il riscatto è solo una parte del quadro: il report mette in luce come il costo complessivo di ripristino sia salito a 2,73 milioni di dollari in media, un aumento di quasi un milione rispetto all'anno precedente.

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