10/05/2016 di Redazione

Google porta i link dalle cinquanta sfumature di blu al nero

Big G starebbe testando su una ristretta cerchia di utenti una nuova colorazione per i collegamenti contenuti nei risultati delle ricerche. È il primo passo verso l’addio all’iconico blu adottato da Tim Berners-Lee agli albori di Internet? La rete, al mom

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Con un gioco di parole, si potrebbe dire che il nero sia il “new black”. Almeno per Google. Il colosso di Mountain View sta sperimentando su una cerchia limitata di utenti una nuova colorazione per i risultati di ricerca, che abbandonerebbero così lo storico blu per passare a tinte più scure. Big G al momento non conferma né smentisce, ma il Web si è popolato in queste ore di screenshot pubblicati dagli utenti toccati dal cambiamento. Persone che, nella maggior parte dei casi, si stanno lamentando perché i collegamenti ipertestuali neri sarebbero più difficili da distinguere rispetto al resto del testo. I link blu sono uno dei simboli del Web, sin dalla sua nascita. Tim Berners-Lee, considerato il padre di Internet, scelse di sottolineare i collegamenti e di tingerli di blu proprio per farli risaltare sulle altre parti della pagina.

Tutti i primi browser, incluso Mosaic, adottarono quindi questo colore, che divenne nel tempo uno standard. Anche se non ufficiale. L’esperimento di Google potrebbe ora cambiare tutto. Sempre che le reazioni del popolo del Web si plachino. Sull’Help Forum di Big G, un utente ha scritto: “I miei occhi sono infastiditi da questa modifica e, se nessuno risponderà alla mia domanda, probabilmente inizierò a utilizzare Firefox e Bing”.

Leggendo i commenti, sembra che il nero compaia soltanto nelle ricerche effettuate su Chrome, dopo aver eseguito il login con il proprio account Google. La modalità di navigazione in incognito farebbe tornare i collegamenti del classico colore blu. Comunque sia, Big G è da sempre molto attenta ai dettagli di design, soprattutto per cercare di monetizzare al massimo le ricerche effettuate dagli utenti.

 

Una schermata pubblicata online con i collegamenti colorati di nero

 

Nel 2014, per esempio, Google sperimentò diverse tonalità di blu per tutti i link che reindirizzavano alle inserzioni pubblicitarie. I test furono voluti da Marissa Mayer, attuale Ceo di Yahoo, e secondo alcuni portarono a un fatturato aggiuntivo annuale di ben duecento milioni di dollari. Gli esperimenti passarono alla storia con il nomignolo scherzoso di “50 shades of blue”, collegando così i famosi libri scritti da E. L. James ai laboratori di Mountain View.

 

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