06/05/2010 di Redazione

Grande il frastuono intorno alla larga banda

Si infittiscono le voci che intervengono a proposito della necessità di una rete di comunicazioni a larga banda. Interventi di Guglielmo Epifani della CGIL, del CNEL, della NEWCO (Wind, Vodafone, Fastweb), di Telecom Italia. Il Governo tace

immagine.jpg

Manca il bombardino, per il resto la banda è completa. Scherzo, ovviamente, ma in tema di banda larga c'è un improvviso acuirsi di voci e rumore dove distinguere ciò che è vero e concreto da ciò che è aria fritta, è complicato.

C'è però un'area di silenzio: il Governo. Paolo Romani, il sottosegretario incaricato, si è occupato di recente di televisioni e frequenze, ma degli 800 milioni per la rete di nuova generazione (NGN) non fa più parola.

La voce di Epifani della CGIL

Intanto c'è Guglielmo Epifani che dal Congresso della Cgil tuona le priorità al Governo: fai prima la larga banda per il Paese per aumentare la competitività delle nostre imprese. E solo dopo pensa alle ferrovie per portare le merci in Calabria e in Sicilia. E solo in fondo in fondo pensa al Ponte di Messina. Come dargli torto?

La voce del CNEL

C'è la voce del Cnel che per bocca di Paola Manacorda, ex membro dell'AgCom e a nome della Seconda Commissione, chiede che venga realizzata una rete a banda ultralarga come necessità ineludibile del Paese e il suo sistema produttivo. La rete metterà in moto lo sviluppo di applicazioni e dei servizi a valore aggiunto che cambieranno i processi di business aziendali.

Gli investimenti sulla Rete sono un investimento di carattere anticiclico che crea occupazione sia nella fase di costruzione, sia nell'avvio dei nuovi servizi che sono appannaggio di occupazione qualificata.

Visto che però servono tra i 6 e i 15 miliardi di euro in 5 anni e che la cosa è molto complicata per la quantità di organismi coinvolti occorre una strategia "che prenda forma di un Progetto Paese", definito in una sede coordinata dal Governo con obiettivi, traguardi, ruoli, risorse, percorso definito.

Per quanto riguarda i soldi si punta al Project Financing. (D'altro canto, se è stato fatto per il Ponte di Messina perché non poterlo immaginare per la Next Generation Network?) Eventualmente una spinta iniziale potrebbe venire dalla Cassa Depositi e Prestiti "utile opportunità, purché venga varato un progetto industriale credibile e condiviso da tutti i soggetti interessati".

Che cosa ci facciamo passare su questa rete ultralarga? Tutto ciò che è digitale: dall'intrattenimento alla televisione. Tutto, insomma.

La voce della NEWCO

Venerdì prossimo, domani 7 maggio, si sveleranno le carte della Newco (che fantasia di nome), ossia la società-progetto che coinvolge Wind, Vodafone e Fastweb. I rispettivi capiazienda italiani sono andati a illustrare il progetto al sottosegretario della Presidenza del Consiglio Gianni Letta dopo la falsa partenza del marzo scorso (la vicenda Telecom Sparkle-Fastweb aveva stoppato le cose) che ha portato Stefano Parisi, di Fastweb, ad autosospendersi dalla carica di ceo. Parisi, assieme a Paolo Bertoluzzo di Vodafone e Luigi Gubitosi di Wind hanno detto che vogliono fare una rete a larga banda in concorrenza con Telecom Italia.

Come è fatta? 15 città (tranne Milano) gli obiettivi prioritari con un piano di 5 milioni di linee (2 milioni per Roma) realizzate con connessioni LTE, ossia con connettività wireless ultralarga (Wind e Vodafone) che scarica nella fibra ottica (Fastweb) il flusso dei dati.
Velocità ipotizzata 100 megabit al secondo. L'investimento stimato 2,5 miliardi di euro.

La voce di Telecom Italia

E' noto che il piano industriale di Franco Bernabé, ad di Telecom Italia, è di 7 miliardi di euro d'investimenti in rete e Information Technology da qui al 2012 (su 9,2 miliardi complessivi). Il dettaglio, è bene ricordarlo, recita: 900  milioni di euro l'anno per la rete fissa, fibra e rame, per un totale al 2012 di 2,65 miliardi.

Bernabé ha informato che a Roma e Milano, dove sta sperimentando reti di nuova generazione, ha collegato 240.000 unità immobiliari a fine marzo. Sta per avviare le operazioni di cablaggio in fibra di altre 13 città così che entro il 2012 siano collegate in fibra 1.300.000 unità immobiliari.

ARTICOLI CORRELATI