25/04/2011 di Redazione

La virtualizzazione è una risorsa, se sicura

Il ricorso a sistemi virtualizzati è sempre più diffuso ma non tutte le aziende investono su backup e piani di disaster recovery. Ecco come massimizzare i vantaggi della virtualizzazione senza trascurare la sicurezza e l’integrità delle informazioni e del

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La virtualizzazione si è diffusa sempre di più in tutti i datacenter in Italia e nel mondo arrivando a superare ormai il numero dei sistemi fisici. L’utilizzo di tale tecnologia ha sicuramente agevolato le attività quotidiane di creazione, gestione e manutenzione dei vari sistemi. Si pensi che qualche anno fa per poter avere un nuovo sistema funzionante erano necessari in media cinque giorni lavorativi: occorreva installare il sistema operativo, gli applicativi, configurarne la connettività alla rete, aggiornare il tutto con il corretto sistema di patch e collegarlo allo storage. Oggi basta un semplice click e si può clonare un sistema creandone uno nuovo nel giro di pochissimi minuti.

Vincenzo Costantino, Senior Manager e Technical Sales Organization di Symantec Italia


Questo per alcuni versi ha sicuramente semplificato la vita dei system administrator e della gestione infrastrutturale. Bisogna, però, considerare anche gli effetti di una tale semplicità sulle attività quotidiane. Oggi non ci si pone più il dubbio se il sistema da creare serva davvero, ma si procede velocemente alla clonazione degli ambienti magari per test, sviluppo, analisi o qualunque altra attività.
 
Il risultato di tale comportamento è che stanno proliferando le copie degli ambienti, con una richiesta di storage (spazio ed infrastruttura) in notevole crescita, e un conseguente ulteriore impatto sulla protezione del dato, dal backup al disaster recovery. Nel corso dell’ultimo anno, inoltre, abbiamo assistito a un graduale ma continuo inserimento della virtualizzazione in ambienti di produzione e spesso mission critical. Questo ovviamente per gli indubbi vantaggi di questa tecnologia e per le sempre più robuste soluzioni che permettono di avere affidabilità infrastrutturale paragonabile a quella del mondo fisico.

Da una ricerca di Symantec condotta nello scorso ottobre su 500 aziende nel mondo (100 in Italia) risulta però che solo il 56% degli ambienti virtuali viene protetto regolarmente con un backup e che solo il 20% degli ambienti mission critical virtualizzati è inserito in un piano disaster recovery. Questi dati evidenziano che in generale la virtualizzazione introduce degli elementi di attenzione per la protezione del dato e per il disaster recovery, da ascrivere principalmente alla introduzione di un “layer critic” per l’infrastruttura come l’Hypervisor.

E questo complica la vita del backup administrator ed in genere dello storage administrator. La maggior parte delle aziende ha inoltre introdotto la virtualizzazione da prima in ambienti di test e sviluppo e poi gradualmente in produzione su ambienti non mission critical.

Proteggere e non isolare gli ambienti virtualizzati
In questo momento si assiste ad una graduale presa d’atto che la virtualizzazione è centrale per quasi tutti i datacenter e che spessissimo ambienti mission critical sono legati direttamente a sistemi virtualizzati. Urge quindi proteggere in modo adeguato dati e servizi anche di questi ambienti. Un secondo fenomeno che sta emergendo in tal senso è quello di indirizzare le problematiche infrastrutturali dei sistemi virtuali con soluzioni puntuali.

Questo approccio, se da un lato semplifica la vita dell’amministratore, perché con poche soluzioni dedicate risolve problemi complessi, dall’altro segmenta e segrega l’ambiente virtuale dal resto del datacenter. Questa segmentazione complica però la gestione dell’intero datacenter ed i relativi livelli di servizio.

Se un servizio di business, ad esempio il sito Web con relativi ordini dei client, poggia su una catena di sistemi eterogenei - fisici e virtuali - e se si utilizzano strumenti diversi per la gestione, protezione del dato e DR, sarà molto più complesso riuscire a fare un piano adeguato per il ripristino del servizio e la gestione in generale. La virtualizzazione offre i veri grandi vantaggi quando è inserita nel datacenter in modo omogeneo con i sistemi fisici.

Quando gli amministratori di infrastruttura possono gestire l’intero data center, prescindendo dall’ambiente virtuale o fisico e ragionando in termini di livello di servizio utilizzando strumenti unici per gestire tutti i sistemi, in quel momento si hanno i veri vantaggi nell’introduzione della virtualizzazione.

La più grossa minaccia che possa derivare dalla virtualizzazione è creare silos indipendenti e separati dal resto del datacenter con l’effetto di non riuscire a consolidare gli investimenti.

L’importanza fondamentale della deduplica dei dati
Un’altra componente molto importante che sta emergendo sempre più è l’alta affidabilità applicativa sopratutto in ambienti VMWare: se la virtualizzazione è sempre più introdotta in ambienti mission critical, è importante avere una adeguata alta affidabilità delle applicazioni che sia paragonabile a quanto si può ottenere su sistemi fisici.

Ad oggi con strumenti nativi si riesce a monitorare ed a mettere in alta affidabilità la macchina virtuale ma non gli applicativi che vi girano a meno di non utilizzare sistemi cluster tradizionali che sono molto costosi e che difficilmente si integrano con strumenti propri della gestione dei sistemi di virtualizzazione. Symantec in ognuno degli ambiti menzionati fornisce soluzioni che permettono di ottenere il meglio dalla virtualizzazione avendo gli stessi livelli di servizio dei sistemi fisici con una gestione notevolmente semplificata.

In particolare, in ambito Data Protection, Symantec ha ricevuto per tre anni di seguito l’award da VMWare come migliore soluzione di backup. Infatti con Symantec Netbackup e Beckup Exec è possibile proteggere gli ambienti virtuali garantendo funzionalità evolute come la granular restore (la possibilità di ripristinare i singoli file dal backup della macchina virtuale) o la deduplica integrata. In particolare, quest’ultima funzionalità permette di deduplicare i dati derivanti dal backup di ambienti fisici e virtuali e di poterli replicare in un sito remoto con pochissimo utilizzo di banda e storage. In ambito virtuale la deduplica è fondamentale perché i livelli di abbattimento sono in genere molto alti. Questo sommato a tecnologie di backup avanzate, come la block level incremental backup, permette di replicare dei dati anche a lunghe distanze con bassissimi requirement in termini di banda e storage.

Symantec da sempre ricopre un ruolo importantissimo nella virtualizzazione perché ha basato la sua strategia sulla gestione degli ambienti virtuali con le stesse tecnologie e funzionalità dell’ambiente fisico. Sopratutto per alta affidabilità applicativa, data protection e disaster recovery, Symantec offre soluzioni all’avanguardia sia in ambiente fisico che virtuale. Tale supremazia è confermata dal mercato (come market share) e dagli analisti di settore che riconosco no alle soluzioni Symantec una superiorità e leadership tecnologica.

 
Vincenzo Costantino è Senior Manager e Technical Sales Organization di Symantec Italia



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