Tutto è pronto. Soprattutto a New York, dove oggi il Ceo di Microsoft Steve Ballmer terrà ufficialmente a battesimo il nuovo sistema operativo e con esso (così recitano gli ultimi rumor della vigilia) il tablet Surface. Dopo mesi di anticipazioni, versioni preview, test e grandi propositi è finalmente arrivato il momento di Windows 8, il prodotto che rappresenta (parole del Ceo di Redmond) una delle più grandi scommesse da vincere per l’azienda che, non va dimenticato, detiene ancora oggi oltre il 90% del mercato dei software che comandano le operazioni di un personal computer.
Steve Ballmer, Ceo di Microsoft
Windows 8, questo è certo, rappresenta un cambio epocale
nell’esperienza d’uso di Windows. È vero che dal menu Start
dell’interfaccia a mattonelle si può, con un tocco su apposita icona,
tornare alla configurazione tradizionale del desktop (quella di Windows 7
per intendersi) ma il verbo del touch è una delle peculiarità della
nuova piattaforma, e con esso quello delle apps. Il punto focale della
questione è per l’appunto il seguente: consumatori, professionisti e
aziende abbracceranno (da subito o nei mesi/anni a venire) questa
fondamentale novità di Windows oppure ne boicotteranno l’adozione perché
fedeli a un modus operandi che prevede tassativamente l’uso di mouse e
tastiera o perché attratti (in orbita tablet) dalle capacità tattili
dell’iPad di Apple?
La domanda resta aperta, come del resto
insoddisfatti al momento sono altri quesiti legati per esempio alla
natura dei prodotti basati su Windows 8 o al livello di gradimento
espresso dal mondo enterprise, ma intanto Microsoft si presenta sul
palco – diversamente da quanto accaduto in passato - con più frecce nel
proprio arco. Quali? Windows Rt per i tablet equipaggiati con processori
Arm e Windows Phone 8 per i telefonini. Saranno armi funzionali a
recuperare il terreno perduto (nelle tavolette e negli smartphone) al
cospetto di Apple e Google? Lo vedremo nei prossimi mesi.
La
multinazionale americana, questo un altro dato sicuro, è pronta intanto a
dare corpo a una campagna di marketing senza precedenti, che la rivista
Forbes ha stimato in oltre 1,5 miliardi di dollari di budget destinato
alla promozione del prodotto. Qualcuno legge anche in questa esibizione
di muscoli la dichiarazione di guerra totale che Microsoft lancia in
direzione di Apple. Che la stella del gigante di Cupertino abbia
offuscato parecchio quella di Windows è un dato di fatto; la natura
consumer di Windows 8 di fatto certifica che a Redmond hanno sicuramente
messo nel mirino la casa della Mela, fermo restando che la partita in
ambito aziendale si gioca su altri piani, e cioè quelli di convincere
l’utenza a migrare in tempi rapidi dalle vecchie versioni di Windows al
nuovo sistema operativo.
Per dare sostanza al suo nuovo corso,
soprattutto in funzione dei tablet, Microsoft ha molto lavorato sul
fronte delle applicazioni, dandosi come obiettivo quello di rendere
disponibili nel Windows Store circa 100mila apps entro i prossimi tre
mesi. Quanto agli obiettivi di business legati a Windows 8, decisivi nel
computo dell’esercizio fiscale, il gigante di Redmond pensa ovviamente
in grande: a luglio 2013 ci saranno a suo dire 400 milioni di
dispositivi in circolazione nel pianeta (compresi quelli interessati
dall’aggiornamento delle vecchie versioni di Windows) che avranno
installato il nuovo sistema operativo.
L'adozione nelle aziende e il ruolo di Surface
Le variabili in gioco,
affinché tale sogno possa diventare reeltà, sono tante, crisi economica
ovviamente compresa. E la scommessa da vincere per Microsoft è duplice:
convincere il mondo enterprise che Windows 8 è un sistema operativo che
può migliorare i processi gestionali dentro le aziende ed esortare i
consumatori a preferire l’interfaccia touch a mattonelle del nuovo
Windows (e relativo ecosistema di apps) e servizi come Skydrive (per
salvare i propri documenti in automatico nella nuvola e renderli
accessibili in modo sincronizzato su altri dispositivi collegati a
Internet) alle piattaforme di Google e di Apple.
Microsoft Surface
Windows 8,
questa la convinzione esibita da Microsoft in risposta agli analisti che
hanno evidenziato un certo scetticismo da parte dell’utenza enterprise
nei confronti della migrazione delle postazioni desktop alla nuova
interfaccia, è stato ottimizzato per rispondere meglio alle esigenze
delle imprese, vedi la presenza di funzionalità per la virtualizzazione,
la possibilità di utilizzare i programmi Office in abbonamento come
servizio cloud e la compatibilità garantita con le vecchie applicazioni.
Analisti ed addetti ai lavori sono però sostanzialmente
d’accordo sul fatto che l’adozione del nuovo sistema non sarà immediato.
Anzi. Difficile però ipotizzare che alla lunga, pur rischiando di avere
un’accoglienza anche più fredda rispetto ai suoi predecessori, il nuovo
Windows non diventerà una piattaforma universalmente usata (in modalità
touch o tradizionale) anche nelle aziende.
L’altro fronte caldo è
quello dei tablet e di Surface. L’avvento di Windows 8 regalerà a
Microsoft e ai produttori di computer a lei fedeli (praticamente tutti
eccetto Apple) un ruolo di primo piano nel segmento che ha spalancato le
porte, grazie al successo dell’iPad, all’era post pc? Ad oltre 10 anni
dai tentativi (infruttuosi di Bill Gates) di imporre la logica dei pc a
tavoletta in ambito professionale Microsoft si presenta in scena con un
computer a proprio marchio e tale passo, da solo, segna un salto in
avanti epocale per la compagnia americana.
Ultima ma non meno
importante questione che accompagna il debutto di Windows 8 è quella dei
prezzi delle decine di modelli fra tablet, notebook ed ultrabook - in
versione classica o ibrida (con l’elemento tastiera/docking station a
fare da variabile) - che arriveranno in quantità sul mercato a partire
dalle prossime ore. Molti consumatori e utenti business rischiano di
trovarsi di fronte a un campionario di prodotti forse troppo esteso e
magari farcito da qualche incongruenza in fatto di posizionamento a
listino (perché un tablet deve costare di più, per esempio, di un
ultrabook con schermo touch?). Ma questo, a sensazione, sembra essere un
problema che preoccupa solo i vendor. A Microsoft preme che il nuovo
Windows sia accolto come una rivoluzione.