21/04/2023 di Redazione

Siav rende intelligente la classificazione dei documenti

Ai Classifier è l’ultima derivazione del lavoro di ricerca dell’azienda veneta e intende fornire alle aziende un supporto nel corretto indirizzamento dei flussi documentali. Già completata l’integrazione con il document management di Archiflow.

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Viene dal gruppo interno di ricerca l’ultima novità di casa Siav. Si tratta di Ai Classifier e traduce in un prodotto il lavoro che il team dedicato, creato in seguito all’acquisizione di ePress, ha portato avanti sul fronte dell’integrazione fra intelligenza artificiale e gestione documentale.

Stiamo parlando, infatti, di un modulo indirizzato alla classificazione automatica dei documenti, che integra algoritmi di machine learning per individuare la categoria di appartenenza di un documento, categorizzarlo e inserirlo nei flussi più adeguati, riducendo in tal modo il carico di lavoro manuale  solitamente destinato a queste operazioni: “Siamo partiti da un prototipo e lo abbiamo sperimentato inizialmente al nostro interno”, racconta  Stefano Delli Ponti. head of innovation di Siav. “Ora abbiamo una soluzione facilmente customizzabile sulle caratteristiche dei nostri clienti, scalabile e fruibile in modalità SaaS e completamente integrata nel nostro sistema di gestione documentale Archiflow”.

La classificazione automatica si può applicare a moltissimi scenari concreti. Uno fra questi riguarda la Pec: “Le aziende ricevono ogni giorno comunicazioni di tutti i tipi, raramente collegate tra loro, e sono spesso oggetto di flussi molto elevati di messaggi, che devono essere smistati a diversi destinatari interni”, illustra Alessandro Fabris. product manager di Siav. “Grazie all’integrazione con Ai Classifier, il Pec manager di Archiflow è in grado di classificare il testo e gli allegati delle e-mail senza alcun intervento manuale. Questa funzionalità, in combinazione con un sistema di smistamento basato su regole, consente di attivare meccanismi di inoltro automatico delle e-mail al destinatario di competenza in base alla classificazione del messaggio. Si alleggerisce così il lavoro delle segreterie, minimizzando al contempo il tasso di errore”.

Stefano Delli Ponti, head of innovation e Alessandro Fabris, product manager di Siav

Più in generale, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale aiuta ad accedere in modo puntuale alle informazioni e individuare ciò che serve all’interno di archivi anche molto voluminosi. La capacità di predire quale percorso seguirà un certo documento, all’interno dei processi definiti nelle aziende, è un altro elemento distintivo, mentre l’integrazione nativa con il sistema documentale permette inoltre l’archiviazione dei messaggi e delle ricevute secondo logiche sicure e compliant rispetto alle richieste delle normative.

Se per ora a beneficiare della novità è il prodotto-faro di Siav, ovvero il sistema di gestione documentale Archiflow, a seguire arriverà anche l’integrazione in Silloge, lo strumento che il vendor ha studiato per integrare document management, collaborazione e gestione dei workflow in un unico prodotto: “Il consolidamento del lavoro ibrido ha fatto esplodere le comunicazioni digitali”, aggiunge Fabris, “ragion per cui diventa essenziale per le aziende riuscire a governare questa massa di informazioni e i relativi processi. Noi vogliamo arricchire le nostre piattaforme per automatizzare il più possibile i workflow, ma anche creare maggior cooperazione fra le applicazioni, per superare i silos documentali ancora presenti in diverse realtà”.

Anche la ricerca sta proseguendo il proprio lavoro e la nuova frontiera appare quella dell’intelligenza artificiale generativa: “Stiamo esplorando le potenzialità in quest’ambito e riteniamo che ci possano essere sviluppi molto interessanti per i clienti, per esempio integrando OpenAi con l’information retrieval e coniugare la gestione documentale di base con la capacità di selezionare contenuti sulla base di argomenti specifici”; conclude Delli Ponti.

Siav ha chiuso l’esercizio fiscale 2022 con ricavi per 32,5 milioni di euro (in crescita rispetto ai 30,7 milioni dell’anno precedente e con un utile in flessione da 1,6 e a 1 milione di euro, a causa dei maggiori costi sostenuti per lo svolgimento delle prime commesse pubbliche con la piattaforma Silloge.

 
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