22/06/2017 di Redazione

Realtà virtuale a tutto campo con la nuova acquisizione di Adobe

L’azienda ha rilevato la suite Skybox di Mettle, che contiene una serie di plugin per la Vr già utilizzabili dagli utenti di Premiere Pro e After Effects. La software house ha anche pubblicato i conti del secondo trimestre: fatturato e utili in volata, cr

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Adobe potenzia le capacità dei propri software nell’ambito della realtà virtuale. L’azienda ha infatti acquisito tutto il catalogo di plugin e la suite Skybox di Mettle, realtà focalizzata sulle tecnologie di Vr. Una partnership, quella fra le due società, già attiva da tempo, in quanto la compagnia canadese forniva al colosso californiano diversi add-on da utilizzare in postproduzione all’interno di applicazioni come Premiere Pro e After Effects. Gli utenti di Creative Cloud possono così ora sfruttare nuovi tool per applicare a video girati a 360 gradi titoli, effetti e transizioni. “Siamo convinti che la creazione di contenuti in realtà virtuale debba essere un procedimento il più facile possibile”, ha spiegato Bill Roberts, senior director of professional video product management di Adobe. “L’acquisizione dei plugin di Skybox e della tecnologia di Mettle ci consentirà, entro la fine dell’anno, di offrire un’esperienza di editing e di creazione di effetti più integrata”.

Il cofondatore di Mettle, Chris Bobotis, è entrato in Adobe con il ruolo di direttore della divisione professional video. Fra i principali clienti della società canadese figurano nomi come Discovery, Cnn, Hbo, Google, Apple, Facebook e il New York Times. I termini finanziari dell’accordo non sono stati rilevati. Ma la software house di San Jose ha comunque parlato di numeri in questi giorni, relativi però al secondo trimestre dell’anno fiscale 2017.

Fra aprile a giugno l’azienda ha generato ricavi per 1,77 miliardi di dollari contro il fatturato di 1,4 miliardi dello stesso periodo del 2016. L’utile netto è stato di 374 milioni, in crescita rispetto ai 244 milioni del secondo trimestre dell’anno scorso. L’utile per azione diluito è stato di 75 centesimi (Gaap). Il business Digital Media, il cui prodotto di punta è la Creative Cloud, è cresciuto del 29 per cento per un giro d’affari di 1,21 miliardi.

 

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