27/06/2016 di Redazione

Red Hat si allarga, fra acquisizioni e fatturato in crescita del 18%

Nel primo trimestre dell’anno fiscale 2017, chiuso il 28 febbraio, l’azienda ha raccolto 568 milioni di dollari, in gran parte legati alle sottoscrizioni di infrastruttura. A breve si chiuderà l’acquisizione di 3scale, proprietaria di una piattaforma di g

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L’open source piace alle aziende ed è un alleato nei progetti di trasformazione e di adozione del cloud. Fra i beneficiari di questa tendenza c’è Red Hat: il giro d’affari dell’azienda di Raleigh, Carolina del Nord, è in crescita a doppia cifra, +18%. Il dato è riferito all’incremento di fatturato del primo trimestre dell’anno fiscale 2017, chiuso il 28 febbraio dell’anno solare attuale, in relazione all’analogo periodo del 2015 e al netto delle oscillazioni valutarie. Nel trimestre, il fatturato ha raggiunto i 568 milioni di dollari, 403 milioni dei quali derivanti dall’offerta di infrastruttura (+13%, a valuta costante), mentre 98 milioni sono arrivati dalle attività di sviluppo applicativo e da ciò che Red Hat cataloga come “altre tecnologie emergenti”. In quest’ultimo caso, partendo da cifre più piccole, l’incremento anno-su-anno è stato del 39%.

L’utile d’esercizio Gaap per il primo trimestre è stato di 75 milioni di dollari, in crescita del 6% rispetto all’anno passato. L’utile netto Gaap, invece, nei tre mesi è stato di 61 milioni di dollari, corrispondenti a 33 centesimi per azione, anche in questo caso con un buon incremento sul risultato dell’anno scorso (48 milioni e 26 centesimi per azione).

“La crescente adozione delle nostre tecnologie si riflette nell’aumento di fatturato, compresa la crescita del 18% anno su anno nel primo trimestre, trainata in parte da un aumento del 39% delle nostre tecnologie emergenti e di sviluppo applicativo”, ha dichiarato il presidente e Ceo, Jim Whitehurst, in una nota scritta. Commentando poi i risultati con gli investitori, come riporta il sito di Seeking Alpha, Whitehurst ha sottolineato il ruolo della Red Hat Open Stack Platform, “sempre più riconosciuta come il migliore standard per i deployment su grande scala di OpenStack in produzione. Nel mondo abbiamo centinaia di deployment in produzione e ancora più numerosi proof-of-concept”.

OpenShift, invece, tra le offerte PaaS è una delle poche a poter competere con Docker, e la sua versione online è già stata utilizzata per rilasciare tre milioni di applicazioni. Fra i clienti di RedHat citati dal Ceo spiccano Verizon, Fastweb, Ca Mobile, l’Università di Cambridge, la Nasa e Santander Bank.

“Il primo trimestre ha inaugurato molto positivamente l’anno”, ha aggiunto Frank Calderoni, executive vice president operations e chief financial officer. “Il momento particolarmente positivo del nostro business e l’execution dei nostri commerciali sono evidenziati da un numero record di contratti per un valore superiore al miliardo di dollari, in aumento del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.

 

 

Red Hat ha anche annunciato di aver speso nel primo trimestre 66 milioni di dollari per il riacquisto di 900mila azioni del common stock. Partirà ora un’ulteriore programma di buyback del valore di un miliardo di dollari, da realizzarsi nel corso del prossimo anno. A questo quadro certamente roseo va aggiunto l’annuncio dell’acquisizione di 3Scale, una software house (nata nel 2007 e con uffici a Barcellona e San Francisco) il cui prodotto centrale è una piattaforma di gestione delle Api (Application Programming Interface).

Con lei, l’azienda del cappello rosso già lo scorso anno aveva iniziato una collaborazione, i cui frutti si sono visti nell’integrazione della Api Management Platform di 3scale con Red Hat JBoss Middleware, Red Hat OpenShift e Red Hat Mobile Application Platform. L’acquisizione, il cui valore non è stato svelato, dovrebbe chiudersi entro la fine del mese.

 

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