26/02/2015 di Redazione

Un terabyte al secondo: il 5G brucia il record di Samsung

I ricercatori del 5G Innovation Center hanno raggiunto la nuova soglia durante un test eseguito all’Università del Surrey. Superando così il precedente record di 7,5 gigabyte al secondo di trasmissione su una rete wireless, realizzato dall’azienda sudcore

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Nella gara di velocità verso il 5G, Samsung subisce un pesante sorpasso: il suo record di trasmissione a 7,5 gigabyte al secondo risalente allo scorso ottobre è appena stato bruciato, senza mezze misure, dai ricercatori dell’Università del Surrey, che hanno trasmesso in wireless all’impressionante ritmo di 1 terabyte al secondo. Il merito va al 5G Innovation Centre, un centro di ricerca interno all’ateneo, ma anche ai 60 milioni di sterline di investimenti che lo sostengono, tra fondi pubblici e foraggiamenti dei membri fondatori, aziende come Huawei, Bt, Telefonica, Vodafone e la stessa Samsung.

Il test ha permesso sostanzialmente di raggiungere su rete mobile la stessa capacità di trasmissione di una rete cablata in fibra ottica. Come spiegato da Rahim Tafazolli, docente dell’Università del Surrey e direttore del 5G Innovation Centre, la velocità di 1TB/s è stata ottenuta in laboratorio inviando dati da un apparato trasmettitore verso un ricevitore, posti a distanza di circa 100 metri l’uno dall’altro.

Parlando in occasione di un summit sulla mobilità, il professor Tafazolli ha spiegato che le future reti 5G utilizzeranno uno spettro ad altissima frequenza, superiore ai 6 GHz, e potranno prestarsi a “un’ampia varietà di utilizzi, dalle transazioni finanziarie ai contenuti di intrattenimento, dal gioco alle proiezioni olografiche”, per arrivare anche all’Internet of Things e alle automobili connesse (o “smart car”) e alla gestione dell’illuminazione pubblica delle smart city.

 

La sede del 5G Innovation Centre

 

Due elementi, cioè la latenza e la disponibilità, saranno condizioni trainanti e necessarie nell’avanzata del 5G, parallelamente alla necessaria evoluzione dell’hardware di telefoni, tablet e dispositivi indossabili che dovranno trasmettere e ricevere grandi volumi di dati (inclusi video e immagini ad altissima risoluzione). “Se usassimo questa velocità per scaricare 1 TB di contenuti al secondo, probabilmente la maggior parte degli attuali dispositivi mobili esploderebbe”, ha ironizzato Tafazolli. “Avremo davvero bisogno di maggiore capacità di storage”.
 

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