16/09/2010 di Redazione

Addio banda larga. Care Regioni pensateci voi

Dalla riunione tra tecnici del Ministero dello Sviluppo Economico e assessori regionali è emerso che gli 800 milioni previsti in Maggio per la banda larga non ci sono più. Al massimo si possono destinare 100 milioni, tra Governo e Regioni, per portare la

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Gli 800 milioni per la larga banda sono svaniti e si sono trasformati in 100 milioni condivisi: parte finanziati dal Governo centrale e parte dalle Regioni. Altra scomparsa è il progetto Industria 2015 per l'IT.

Non ci sono soldi e quindi l'incontro al ministero dello Sviluppo Economico tra tecnici e rappresentati regionali, di cui riferisce Carmine Fotina sul Sole24Ore, è stato un massacro per chi ha a cuore i temi dell'Information & Communication Technology.

Che gli 800 milioni riservati nel decreto ministeriale del 7 maggio scorso alla riduzione del "digital divide" fossero svaniti sotto gli occhi del sottosegretario Paolo Romani, incaricato delle Comunicazioni, era ormai cosa evidente a tutti tranne all'interessato che ha continuato a fingere di crederci.

Gli 800 milioni previsti per la banda larga sono svaniti


Infatti la "proposta" avanzata ieri alle Regioni dal ministero è di indirizzare 100 milioni di euro verso 73 (dicasi settantatre) Distretti Industriali cui migliorare la vita portando loro la fibra. Si parla del "distretto della sedia di Pordnone, delle nanotecnologie di Lecce, del calzaturiero di corato, del vitivinicolo di Avellino, del biomedicale di Mirandola, della ceramica di Deruta". 100 milioni, però, divisi tra fondi del Governo e finanziamenti regionali. "Peanuts", direbbero gli inglesi: noccioline. Ma la cassa è vuota.

Si lega a questo discorso anche il sostanziale abbandono al suo destino di Industria 2015 varato ai tempi in cui era Pierluigi Bersani a guidare il ministero dello Sviluppo Economico.

Di progetti Industria 2015 ne sono stati varati, finanziati e sviluppati tre: efficienza energetica, mobilità sostenibile, tecnologie per il made in Italy. Mancavano all'appello, e da due anni: "nuove tecnologie per la vita" e "beni culturali e turismo".

Non son passati due giorni da quando il presidente di Assinform (l'associazione delle aziende ICT aderenti a Confindustria), Paolo Angelucci, ha proiettato la slide con la reiterata richiesta al Governo di finanziare e avviare Industria 2015 per l'innovazione industriale ovvero "l'ICT per la vita".

Ieri è arrivata la risposta: non ci sono risorse se non quelle regionali. In sostanza: che se la sbrighino loro. Anche questo è decentramento.

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