24/01/2012 di Redazione

Alcatel-Lucent difende il cloud dagli attacchi DdOS

La società francese aggiunge ai propri dispositivi di rete la tecnologia di Arbor Networks per creare una solida barriera contro gli attacchi Distributed Denial of Service. La venderà ai carrier telco, che a loro volta potranno proporla alle imprese che o

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Alcatel-Lucent ha annunciato una nuova alleanza con Arbor Networks per "contrastare la crescente minaccia degli attacchi del tipo Distributed Denial of Service (DdoS)". Questo tipo di attacco può compromettere il funzionamento di reti e servizi cloud, e mette a rischio i data center di tutto il mondo, e di conseguenza le aziende e i consumatori che ne sfruttano servizi.

Un attacco DdoS è particolarmente insidioso perché di fatto mette offline il proprio bersaglio. Qualsiasi siano gli obiettivi dell'operazione, la conseguenza diretta è un'immediata perdita di produttività, che in alcuni contesti può significare un'altrettanto rilevante perdita di denaro.  

L'idea è di usare i cosiddetti "Carrier Cloud" per affrontare la questione, sfruttando la grande potenza e flessibilità del cloud per "individuare ed eliminare rapidamente gli attacchi DdoS" riducendo al minimo l'uso di banda e di risorse. Ciò è possibile grazie anche all'integrazione del "Threat Management System (TMS) di Arbor nei router IP di Alcatel-Lucent" che permette d'individuare i pericoli e agire senza dirottare i dati al centro di elaborazione.

Questa nuova impostazione è anche una nuova occasione di business per gli operatori, che la possono offrire ai propri clienti come servizio. Una prospettiva entusiasmante dal punto di vista commerciale, ma non altrettanto per quanto riguarda la sicurezza. Se la stabilità e il buon funzionamento dei servizi online è un bene comune, allora gli strumenti per proteggerli dovrebbero essere universali e gratuiti, e forse ci arriveremo in futuro.

Intanto i servizi gestiti "clean pipe" sono già usati da più di sessante operatori, come spiega Colin Doherty, presidente di Arbor Networks. Clienti che ora potranno potenziare il servizio offerto e " rispondere alla crescente domanda delle imprese che ricercano una protezione da questo tipo di attacchi basata su servizi cloud".

"Quest'alleanza rende disponibili le tecniche di mitigazione degli attacchi DdoS sul confine delle reti dei provider e fornisce una serie di benefici a vari livelli, da quelli relativi alla riduzione dei costi grazie alla riduzione del volume di traffico di backhaul, ovvero di collegamento, alla facilità di crescita e di generare ricavi addizionali da servizi di sicurezza gestiti", dice Michael  Suby, direttore della divisione Stratacast di Frost & Sullivan. Che aggiunge: "la domanda di servizi sulla periferia delle reti riflette le difficoltà e complessità con cui devono fare i conti gli amministratori di rete aziendali in materia di minacce DdoS.  Non a caso, essi si rivolgono sempre più ai loro provider per accedere a soluzioni gestite".


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