03/03/2018 di Redazione

Alexa diventerà un traduttore simultaneo e un mediatore culturale

Secondo indiscrezioni, il programma di intelligenza artificiale incorporato nei dispositivi Amazon Echo potrà acquisire capacità di traduzione in tempo reale, che lo farebbero assomigliare un po' di più al Google Assistant.

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Anche Amazon vuol tuffarsi nel mondo delle traduzioni simultanee, quelle rese possibili dall'intelligenza artificiale. Alexa, l'assistente virtuale incorporato nei dispositivi Echo, potrebbe presto sconfinare in un territorio già presidiato Google con il suo Assistant da Microsoft attraverso Skype: si parla al condizionale perché a riferirlo sono alcune indiscrezioni di Yahoo Finance, che cita “numerose fonti a conoscenza dei fatti”, secondo cui l'azienda di Seattle starebbe “seriamente esplorando” la possibilità di rendere Alexa uno strumento capace di far comunicare tra loro persone di lingue e culture differenti. Lingue e culture, sì, perché una possibilità in fase di studio è quella di integrare nell'assistente vocale delle capacità superiori alla semplice traduzione. Attualmente Alexa già può tradurre parole o brevi frasi in inglese, francese, spagnolo, tedesco e italiano, ma l'idea è quella di trasformare il software in un assistente multilingue, poliglotta e dotato di competenze “interculturali”, a detta di una fonte.

 

Le confidenze fatte a Yahoo Finance includono alcuni esempi di scenari possibili. Uno statunitense che si ritrovasse invitato a un matrimonio a Tokio potrebbe non soltanto usufruire di traduzioni dall'inglese al giapponese e viceversa, ma anche interrogare Alexa per ottenere dei suggerimenti su che cosa dire a un certo interlocutore e tono più appropriato da usare. L'esempio del giapponese non è casuale, trattandosi di un idioma che rappresenta una cultura molto legata alle formalità, anche linguistiche. Un altro scenario possibile è quello di un turista in viaggio a Nuova Delhi, che entri per la prima volta in un ristorante che si rivolga ad Alexa per sapere come farsi assegnare un tavolo.

 

Sorge spontanea una domanda, a questo punto: non sarà mica necessario portare con sé uno smart speaker in ogni occasione mondana o viaggio? A detta delle fonti, Amazon punterebbe a portare queste funzionalità di Alexa su “qualsiasi dispositivo”. Certo avrebbe senso, suggerisce Yahoo Finance, se fossero integrate all'interno di aurcolari wireles non dissimili dai Pixel Buds di Google. Accessori da 159 dollari, questi ultimi, che permettono di ricevere direttamente nell'orecchio la traduzione (in 40 lingue) della frase pronunciata dall'utente, purché collegati a uno smartphone Google Pixel.

 

Per raggiungere la concorrenza manca alla società di Jeff Bezos ancora un po' di cammino, ma d'altra parte Amazon si è sempre rivelata veloce e audace nello sperimentare nuovi progetti. Stando ai dati di eMarketer, quest'anno i dispositivi Echo otterranno quasi il 68% del market share nell'ambito degli speaker con assistente vocale integrato.

 

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