16/09/2015 di Redazione

Alla vigilia della separazione aziendale Hp taglia ancora

Ieri la compagnia ha annunciato licenziamenti per circa 30mila unità, pari al 10% della forza lavoro globale. L’obiettivo è arrivare a ridurre i costi per 2,7 miliardi di dollari. L’ascia si abbatterà soprattutto sulla divisione Hewlett Packard Enterprise

immagine.jpg

Ultimamente Hp non è forse il posto più tranquillo in cui lavorare. Ieri il colosso statunitense ha infatti annunciato un’altra ondata di licenziamenti, per un totale di 25mila o forse 30mila unità pari al 10% della forza lavoro globale. Il motivo “Esigenze di ristrutturazione aziendale”, in quanto come noto dal primo novembre prossimo la compagnia verrà quotata in borsa con due ticker differenti: uno per la divisione dedicata a Pc e stampanti e l’altro, Hewlett Packard Enterprise, per la realtà focalizzata sui servizi alle imprese. E sarà proprio il secondo gruppo a essere interessato maggiormente ai tagli, con l’obiettivo di ridurre i costi di circa 2,7 miliardi di dollari l’anno. Il colpo d’ascia sferrato dal top management sui dipendenti si unisce al macigno di agosto, ancora più pesante, con cui l’azienda decise di lasciare a casa altre 55mila persone. Ma questi due “bagni di sangue” non sono gli unici ad avere caratterizzato il mandato del Ceo Meg Whitman, che a split avvenuto diventerà presidente e Ceo di Hewlett Packard Enterprise: nel 2013 furono licenziati 39mila dipendenti e altri 16mila circa nel 2014.

In quattro anni, quindi, si è arrivati a quasi 140mila unità in meno. Anche se è stata la stessa Whitman, ieri, a tentare di placare le acque, dichiarando in un comunicato stampa che: “queste ultime scelte elimineranno il bisogno di qualsiasi altra ristrutturazione aziendale futura”. Non si può non crederle, anche perché di questo passo rimarranno poche aree in cui tagliare ancora. Senza considerare che la strategia della società è quella di delocalizzare ancora di più la produzione.

“Stiamo abbandonando i Paesi dove il costo del lavoro è maggiore”, ha spiegato Mike Nefkens, general manager dei servizi enterprise durante l’incontro con gli investitori. Secondo i conti elaborati dall’azienda, il fatturato annuale della divisione Enterprise si attesterà, grazie ovviamente anche ai tagli, sui cinquanta miliardi di dollari e il business si concentrerà su un mercato potenziale di mille miliardi per i prossimi tre anni.

 

Meg Whitman, futuro presidente e Ceo di Hewlett Packard Enterprise

 

“Hewlett Packard Enterprise sarà più piccola e molto più focalizzata su certi settori rispetto all’Hp di oggi”, ha aggiunto Whitman. “Avremo a disposizione un portafoglio ampio, che mostreremo alle aziende per aiutarle a entrare in un’era di un nuovo modo di fare business. Come compagnia separata, saremo posizionati in modo migliore rispetto al passato, in modo da andare incontro ai bisogni in continua evoluzione dei nostri clienti a livello globale”.

Per l’anno fiscale 2016, Hewlett Packard Enterprise stima utile per azione netto di tipo Gaap tra i 75 e gli 85 centesimi di dollaro, con un flusso di cassa derivante dalle attività operative tra i cinque e i 5,2 miliardi e un flusso di cassa libero tra i due e i 2,2 miliardi. Queste cifre includono i pagamenti i contanti dati dalla separazione (400 milioni) e pagamenti i contanti derivanti dalla ristrutturazione, pari a 1,2 miliardi di dollari.

In coda alla presentazione dei dati, Meg Whitman ha fornito anche un aggiornamento sulla futura strategia aziendale per le soluzioni cloud. Nell’anno fiscale 2015 la compagnia si aspetta un fatturato di circa tre miliardi di dollari nel comparto, con una crescita annuale del 20%, che dovrebbe continuare anche nei prossimi mesi. Il settore cloud di Hewlett Packard Enterprise include anche soluzioni come Helion, nata per assicurare ai clienti un corretto livello di implementazione delle applicazioni in ambienti cloud.

 

ARTICOLI CORRELATI