03/04/2013 di Redazione

Aziende e mobilità, giro di vite sulle app

Secondo l’ultimo Enterprise Mobility Cloud Report di Citrix, Android guadagna punti fra le imprese europee, migliorando dell’11% in un trimestre il suo tasso di diffusione. Parallelamente, sale il numero delle applicazioni inserite dai responsabili It in

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Chi sale e chi scende nel mondo della mobility in azienda? Sullo sfondo di una competizione fra Android e iOS sempre movimentata, e ancora marginalmente insidiata dal pressing di Windows Phone, è un’altalena di tendenze quella che emerge dall’ultimo studio di Citrix, Enterprise Mobility Cloud Report. Un’indagine relativa ad aziende di Europa, Nord America, Africa, Medio Oriente e regione dell’Asia Pacifico, e che fotografa la situazione dell’ultimo trimestre del 2012 basandosi su dati aggregati relativi a clienti Citrix che hanno implementato processi di mobility nella nuvola.

Lo stato del deployment di policy riguardanti la mobilità


Un primo dato emerso riguarda le policy stilate in azienda per moderare l’utilizzo delle tecnologie mobile, gettando un occhio (o due) alla sicurezza. La configurazione di password per accedere alla risorse interne rimane la pratica più diffusa, imposta dal 63% delle realtà – erano il 62% nel trimestre precedente –, mentre altre regole stilate riguardano la virtual private network (24%), il WiFi (31%) e l’autenticazione a due fattori (14%).

Oltre all’andamento delle diverse piattaforme software in relazione ai settori e alle aree geografiche (di cui parliamo nella pagina successiva a questa), il report si è soffermato su un altro elemento: la sempre più risicata “permissività” di responsabili It e decision maker nei confronti di applicazioni mobili potenzialmente pericolose per i dati e per la rete aziendale.

Le blacklist stilate all’interno delle policy sulla mobilità aziendale diventano un mezzo di difesa sempre più utilizzato, e sempre più ricco di divieti. Attualmente, il 18% dei clienti di Citrix implementa queste policy, con un incremento dell’11% rispetto al terzo trimestre del 2012; il dato sale al 32% se si considerano anche le restrizioni riguardanti l’uso di smartphone o tablet non registrati nella rete.

Chi finisce, solitamente, in queste liste nere? Come prevedibile, soprattutto i social network, Facebook in primis, ma anche le app legate a YouTube e quelle per la condivisione e sincronizzazione di file, come Dropbox.

Blacklist e whitelist a confronto


Senza dimenticare, poi, le fonti di distrazione (ma anche di possibile ingresso di malware) come i giochi scaricati dai diversi market: il più “vietato”, forse anche per la sua popolarità planetaria, è Angry Birds. Semaforo verde, invece, per le app di Adobe Acrobat Reader e Google Chrome, mentre è giallo quello di Skype, accettata o rifiutata a seconda dei contesti.

Nella “guerra delle piattaforme”, Apple presidia ancora la maggioranza delle aziende su scala globale, dal momento che iOS risulta il sistema operativo del 58% dei dispositivi utilizzati sul lavoro. Android perde due punti percentuali e detiene oggi – o meglio, a fine dicembre scorso – il 35% di market share, guadagnando però qualcosa nel Vecchio Continente (dove oggi è al 36%).

Nessuna vera e propria esplosione si è ancora vista per Windows Mobile, attualmente installato sul 7% dei device aziendali e stabile fra terzo e quarto trimestre dell’anno scorso.


Ancora una volta, la situazione cambia se si osserva la sola realtà europea: qui, il sistema operativo mobile di Microsoft ha già fatto la sua comparsa in un’organizzazione su cinque circa (21% di penetrazione), migliorando di due punti percentuali li share del Q3 2012.

Oltre a quelle geografiche, ci sono poi le variabili di settore. Non appena si va più a fondo, osservando le singole aree di business delle imprese, i valori si discostano ulteriormente dalla media: iOS, per esempio, risulta nettamente il sistema operativo preferito dalle industrie che utilizzano il device mobili nelle interazioni con i clienti, come la vendita al dettaglio e la ristorazione; Android, per converso, piace alle aziende che operano nei trasporti e alle utilies, oltre che ai provider di servizi e all’healthcare.

Nell’ultimo trimestre, in particolare, Android è stato adottato soprattutto da chi opera nei trasporti e dalle organizzazioni sanitarie, e specie da quelle che offrono cure a domicilio e che hanno implementato un modello di mobility aziendale basato su cloud; iOS ha guadagnato nuovi contratti nel mondo legale e assicurativo, mentre il primo grande “fan” di Windows Phone è risultato, invece, il settore dell’energia (petrolio e gas).

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