25/11/2015 di Redazione

Bene Hpe, arranca Hp. Ma per Meg Whitman “la torta non è cotta”

Nel quarter terminato al 30 ottobre sono in calo del 14%, anno su anno, le vendite di Pc e stampanti, mentre cresce il giro d’affari dell’hardware e dei servizi rivolti alle aziende. A detta dell’amministratore delegato di Hewelett Packard Enterprise, la

immagine.jpg

La “torta non è ancora cotta”, come a dire che c’è ancora un bel lavoro da fare. Parole di Meg Whitman, che arrivano a commento di risultato trimestrali a luci e ombre per le due società nate dalla scissione del colosso californiano: Hp Inc e Hewelett Packard Enterprise, la prima dedicata alla vendita di Pc e stampanti, la seconda all’hardware (server, sistemi di storage, networking), ai servizi e al cloud computing rivolto alle aziende. Hp e Hpe risultano formalmente separate dal 30 ottobre, ma per il trimestre terminante in tale data la contabilità è già stata distinta. Nessun dettaglio sui profitti delle due nuove entità, però, se non il dato complessivo di 93 centesimi di dollaro di utile per azione, riferiti alla “vecchia” casa madre Hp. Gli analisti si attendevano un risultato di 97 centesimi di dollaro.

Le luci, in ogni caso, sono quasi tutte per la società “enterprise”, mentre la Hp “consumer” è sotto l’ombra di una generale tendenza di mercato sfavorevole per le vendite Pc e di stampanti. Nel confronto con il quarto trimestre fiscale del 2014, il fatturato generato da questi due prodotti è sceso del 14%, arrivando nel quarter a 7,7 miliardi di dollari per le vendite di Pc e a 5 miliardi per le stampanti.

Più positivo l’esordio di Hewlett Packard Enterprise, sebbene con alcuni alti e bassi. Complessivamente, le vendite di server, storage, apparati di networking e servizi It sono calate del 4% a valore, anno su anno, ma al netto degli effetti negativi del dollaro sarebbero cresciute del 3%. Il giro d’affari del trimestre corrisponde a 14,1 miliardi di dollari.

Nel dettaglio, il giro d’affari dell’Enterprise Group (hardware e servizi per le aziende) è cresciuto del 2% rispetto ai livelli di agosto-ottobre 2014 e i server x86 hanno fruttato il 5% in più; a segno meno i sistemi Unix e Itanium (calati dell’8%), lo storage(-7%) e i  tech services (-11%), mentre il networking ha fatto registrare un ottimo +35%, in buona parte motivato dall’acquisizione di Aruba Networks.

 

Il segmento networking (+35%) ha beneficiato dell'acquisizione di Aruba Networks

 

Alla luce di questi numeri, nella seduta after-hours di ieri il titolo di Hp Inc ha perso circa il 7% del valore, mentre le azioni Hpe hanno guadagnato oltre il 2%. Ma i risultati non devono stupire troppo: le due creature, figlie di un’azienda veterana della Silicon Valley negli ultimi anni alle prese con una profonda trasformazione, riflettono la doppia velocità del mercato Ict attuale. Il rallentamento degli acquisti di hardware, fatta eccezione per i sistemi funzionali al cloud computing e alla trasformazione delle infrastrutture, non è certo un problema della sola Hp. Su Hpe, d’altra parte, si concentrano le aspettative di crescita legate ai servizi e al software, anche in ottica cloud. “La logica sottostante allo split sta diventando più evidente”, ha commentato Meg Whitman. “Le due società sono più agili e flessibili rispetto a quando operavano insieme”. I prossimi trimestri diranno se l’amministratore delegato ha ragione.

 

ARTICOLI CORRELATI