04/05/2012 di Redazione

Byod: un ostacolo della rincorsa di Windows Phone?

A detta degli analisti di HIS iSupply, il fenomeno della consumerizzazione potrebbe rallentare nelle aziende la diffusione dei device mobili con a bordo il sistema operativo di Microsoft. Il motivo? Le scelte degli utenti finali sono diverse da quelle de

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Se la competizione fra Android, iOS e Windows Phone fosse una corsa di cavalli, in questo momento gli scommettitori non saprebbero su chi puntare. Non troppi mesi fa, infatti – era il marzo del 2011 –, osservatori illustri del mercato come IDC pronosticavano entro il 2015 il grande sorpasso dei device mobili equipaggiati con il sistema operativo mobile di Microsoft nei confronti dell’iPhone.

Nokia Lumia con Windows Phone


Per la precisione, secondo IDC il sistema operativo di Microsoft, sulla spinta di nuovi modelli come i Lumia di Nokia, avrebbe dovuto raggiungere un market share del 20,9% entro la metà del decennio, superando di 5,6 punti percentuali gli smartphone della mela morsicata, fermo restando il primo posto di Android.

A mettere in dubbio questo scenario si è levata la voce di IHS, con un’argomentazione ben precisa: l’ascesa del fenomeno Byod, del "bring your own device" potrebbe rallentare la corsa di Windows Phone. Il sistema operativo, infatti, sulla carta pare il più congeniale all’utilizzo business, ma la presenza crescente di dispositivi a uso personale fra le pareti dell’ufficio potrebbe spostare altrove l’ago della bilancia. In parole povere, gli elementi di “appeal” o di prezzo potrebbero prevalere sulle considerazioni tecniche.

A detta di Wayne Lam, senior analyst wireless communications di IHS, l’era delle decisioni prese dall’alto in basso è decisamente terminata: “Siamo entrati in una nuova era di mobilità, e in particolare di mobilità nelle imprese, in cui gli utilizzatori finali possono far sentire la loro voce. E se credono di ottenere di più sfruttando iOS o Android, si lamenteranno di non poter usare il device che desiderano”.

Il cosiddetto bring your own device, uno degli aspetti che compongono il fenomeno della consumerizzazione, d’altra parte non pare destinato a esaurisi. Anzi, la metafora utilizzata da Lam a proposito delle scelte di acquisto in azienda è: “Una volta liberato, è difficile poter rimettere il genio nella lampada. Il percorso è iniziato quando si è permesso ai dipendenti di utilizzare sistemi diversi dal BlackBerry, e oggi si hanno a disposizione tante alternative più avvincenti. È difficile poter dire: torniamo tutti al passato”.

La riflessione dell’esperto di IHS non pronostica, in ogni caso, una sconfitta certa per la piattaforma mobile di Microsoft. Secondo Ramon Llamas, senior research analyst del team di mobile devices technology and trends di IDC, Windows Phone ha ridotto di circa il 20% le aspettative di crescita di un anno fa, ma allo stesso tempo ha continuato a erodere il gap che lo separa da iOS.
La precedente previsione di un superamento del market share di Apple entro il 2015 è rivista leggermente al ribasso: secondo IDC, l’anno 2016 potrebbe sentenziare un sostanziale pareggio, con un 16,7% di market share per i terminali Microsoft  e un 16,6% per gli iPhone.

Nonostante l’appeal consumer-oriented di smartphone e tablet basati su Android e iOS, le buone carte in mano a Windows Phone non sono poche, come sottolineato dagli esperti di IDC e IHS. La piattaforma mobile può infatti integrare facilmente software sviluppati da terze parti, e allo stesso tempo garantire benefici in termini di sicurezza e produttività, grazie alla piena compatibilità con la suite cloud-based Office 365.

Un elemento che, da solo, basterebbe a far ipotizzare un’accoglienza a braccia aperte da parte dei dipartimenti IT aziendali. “Crediamo che Windows Phone 7 sia un’opzione decisamente produttiva per gli utenti professionali – ha dichiarato Ramon Llamas  –. Se poi le scelte di adozione seguiranno la logica del bring your own device o saranno imposte dall’azienda, questo dipenderà dalle singole imprese”.

Altro punto a favore di Microsoft sono le partnership avviate con i produttori di hardware, come quella realizzata lo scorso anno con Nokia e sfociata nel buon successo degli smartphone Lumia. Il rilascio di modelli Samsung e HTC basati su Windows Phone, inoltre, ha regalato all’azienda di Bill Gates un ulteriore vantaggio: quello di un’offerta ben segmentata in termini di prezzi.

IDC sottolinea un ultimo, più impalpabile, aspetto: il valore immateriale della percezione del prodotto. Parte del destino di Windows Phone è nelle mani della forza vendite. “Bisogna saper raccontare una storia – spiega Llamas –. Invece di proporre semplicemente l’ultimo modello di smartphone, si può chiedere alla gente: hai intenzione di utilizzarlo per lavorare? La maggior parte degli utenti risponderà di sì”.

“Adesso che i possessori di smartphone hanno capito di poter usare questi device personali anche per lavorare – prosegue l’analista –, i venditori devono saper mostrare loro come trarne vantaggio nel loro lavoro”. In questo scenario, Windows Phone potrebbe rivelarsi una perfetta soluzione “ibrida”, a metà strada fra BlackBerry e mondo Android.

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