14/09/2013 di Redazione

Chip alimentati a vino, fate il pieno in enoteca

Usare il vino per produrre una piccola quantità di corrente è possibile: si può persino alimentare un piccolo chip.

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La tecnologia è una parte sempre più importante della nostra vita quotidiana: ormai interagiamo con smartphone e dispositivi hi-tech praticamente ovunque. Ad ostacolarci c'è principalmente un limite su tutti: l'autonomia.

Ovviamente sono allo studio sia tecnologie per ridurre il consumo energetico sia quelle per aumentare la capacità delle batterie, ma fino a quando non si arriverà alla soluzione definitiva - se mai la troveremo - dovremo arrangiarci come meglio possiamo.

Chip alimentati a vino...

Un'idea davvero singolare è quella che è venuta alla dottoressa Genevieve Bell, antropologa e ricercatrice australiana che ha pensato a chi ama stare seduto davanti a un bicchiere di vino. Due elettrodi contenuti nel boccale reagiscono con l'acido acetico della bevanda e producono una piccola quantità di corrente, sufficiente per alimentare un chip. Bell non ha rivelato quale marca di vino ha usato, chissà se un Brunello di Montalcino funziona meglio di un Tavernello!

Probabilmente il progetto non si tradurrà in un prodotto commerciale, quindi difficilmente potrete "fare il pieno" in enoteca. Però è un simpatico espediente per far capire come le fonti di energia siano diffuse e diversificate sul nostro Pianeta. Nel caso del vino, è da sottolineare che l'ingegnosa proposta è controindicata per chi ama berlo: esaurireste in tempo zero la vostra fonte di energia.

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