21/03/2018 di Redazione

Cloud ibrido, container e Linux i focus di Windows Server 2019

L’aggiornamento del sistema operativo di Microsoft arriverà nella seconda metà dell’anno, con sensibili miglioramenti anche dal punto di vista della sicurezza e per il supporto all’iperconvergenza. Già disponibile l’anteprima per gli Insider.

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Windows Server 2019 arriverà nella seconda metà del 2018. L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente da Microsoft. L’azienda di Redmond ha già messo a disposizione un’anteprima della piattaforma, chiamata Windows Server vNext Ltsc build 17623, che gli iscritti al programma Insider possono già provare. La nuova edizione del sistema operativo per server e workstation è stata progettata sulle basi della release 2016, che è stata la versione della piattaforma con il tasso d’installazione più veloce di sempre. L’update si concentra principalmente su quattro aree: cloud ibrido, sicurezza, applicazioni e soluzioni iperconvergenti. Le novità sono ovviamente numerose, vediamo le principali suddivise per tema. Dal punto di vista della creazione di ambienti di cloud ibrido, i clienti potranno sfruttare le funzionalità di Project Honolulu: annunciato alla conferenza Ignite 2017 come Technical Preview, è una soluzione per la gestione delle risorse basata su browser e implementabile in locale.

L’obiettivo di questa piattaforma è consentire ai team It di velocizzare l’integrazione e l’estensione di Windows Server verso i principali servizi Azure, come backup, sincronizzazione file, operazioni di disaster recovery e così via. Sul fronte della sicurezza, Microsoft ha migliorato ulteriormente la funzionalità di “schermo” per le macchine virtuali: introdotta per la prima volta nell’edizione 2016, supporta ora le Vm Linux e, per esempio, non consente ad attori non autorizzati di gestire le risorse di elaborazione in ambienti non protetti.

Windows Server 2019 ospiterà anche in modo nativo il sistema Advanced Threat Protection (Atp), che fornisce sicurezza proattiva contro attacchi di tipo zero-day. In questo modo le aziende potranno accedere in modo più profondo al kernel e alla memoria delle macchine, migliorando sia le prestazioni sia le funzionalità anti-compromissioni e di risposta agli assalti.

Le migliorie in ambito applicativo riguardano innanzitutto l’aggiornamento del sottosistema Linux, che permette ai clienti di eseguire container Linux fianco a fianco dei container Windows. L’update della piattaforma porta con sé la possibilità di portare script pensati per il sistema del pinguino in ambiente Windows, ricorrendo a strumenti diventati ormai standard a livello aziendale come OpenSsh, Curl e Tar.

 

Kubernetes sull'anteprima di Windows Server 2019

 

Arriva anche il supporto in beta di Kubernetes, il motore open source di orchestrazione per i container ed è evidente come quest’ultima tecnologia sia ormai sempre più centrale per Microsoft. “Dall’introduzione dei container in Windows Server 2016 abbiamo certificato una costante adozione, con decine di milioni di immagini scaricate da Docker Hub”, ha scritto Erin Chapple, director of program management, Windows Server.

“Il nostro obiettivo con Windows Server 2019 è di ridurre di un terzo le dimensioni delle immagini base dei container in Server Core”. Attualmente il peso è di 5 GB e, tagliandolo, sarà possibile diminuire i tempi di download del 72 per cento, ottimizzando ulteriormente lo sviluppo e le prestazioni complessive. Infine, Microsoft promette ancora più scalabilità, performance e affidabilità per le aziende che ricorrono a soluzioni iperconvergenti.

 

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