15/06/2018 di Redazione

Con gli algoritmi adesso guardiamo attraverso i muri

Un sistema di machine learning sviluppato da ricercatori del Mit impiega il segnale WiFi per identificare la presenza e i movimenti di persone dietro a una parete. Molte le applicazioni possibili.

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Per vedere attraverso i muri non è più necessario essere dotati di superpoteri, né usare un radar o altri congegni militari o di spionaggio sofisticatissimi. I ricercatori del Mit di Boston hanno sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che fa uso di un algoritmo di apprendimento automatico e del segnale WiFi per ricostruire digitalmente l'immagine di chi si muove dietro a una parete, analizzando spostamenti e andatura. RF-Pose, questo il nome, impiega una rete neurale artificiale (cioè un sistema di calcolo che può eseguire ragionamenti non dissimili da quelli di un cervello umano) che capta il segnale radio prodotto dal corpo che passa dietro al muro e lo traduce in un'immagine in movimento.

Non immaginatevi una ricostruizione tridimensionale realistica: si possono ottenere delle figure stilizzate e a due dimensioni, che nemmeno lontanamente rappresentano le vere sembianze assomigliando piuttosto a degli omini molto stilizzati e privi di testa. Quanto basta, però, per segnalare la posizione del corpo, interpretare i gesti che sta compiendo e accorgersi di eventuali “anomalie”, come per esempio disturbi motori. Quanto basta, inoltre, per distinguere un individuo dall'altro. Dopo un “allenamento” eseguito con solo un centinaio di operazioni, fatte su altrettante persone che camminavano, si sedevano e aprivano porte, il sistema è infatti stato capace di riconoscere un individuo dall'altro sulla base dei diversi “stili di movimento”.

 

 

 

Più precisamente, durante la fase di training il sistema ha recepito input visivi e segnale wirless in sincrono per tracciare la posizione dei copri, mentre una volta allenato ha potuto basarsi soltanto sulle onde radio. L'accuratezza non è massima ma già decisametne apprezzabile: 83%. E non potrà che migliorare con l'affinamento di questa prima versione, che peraltro si è focalizzata sullo studio della camminata. Si prefigurano per RF-Pose diversi usi possibili, come per esempio nel soccorso di persone intrappolate sotto le macerie, nella videosorveglianza (per cui sicuramente sono implicate considerazioni di privacy), nel supporto a operazioni di forze dell'ordine (che potranno capire se un soggetto armato si nasconda dietro un muro, per esempio) o nella diagnosi di disturbi motori come il morbo di Parkinson.

 


 

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