Chiude i battenti la società che aveva preso in carico il progetto di sviluppo di un sistema operativo mobile aperto, basato sul kernel Linux già impiegato da Google. Ma l'idea sarà portata avanti dalla community open source sotto il nuovo nome Lineage OS
L'alternativa open source ad Android, Cyanogen Mod, dice addio ai suoi fan. Cyanogen Inc., l'azienda attualmente depositaria del progetto nato a fine 2008 (dalla scoperta di un modo per ottenere i permessi di root al sistema Linux su cui è basato l'OS di Google) annunciato la propria chiusura, che fa seguito a mesi difficili e ad alcuni licenziamenti. La buona notizia è che il progetto sarà portato avanti da alcuni sviluppatori: la sua reincarnazione si chiamerà LineageOS.
Il “robottino blu” del logo di Cyanogen per anni ha rappresentato una rivendicazione di libertà, quella di poter modificare il sistema operativo con kernel Linux di cui Google si era in qualche modo appropriata. Una piattaforma open source, trasformata però dalla società in un prodotto commerciale proprietario, di grande successo, non privo però di alcuni vincoli (per esempio, quelli che escludono dall'aggiornamento all'ultima versione i dispositivi più datati).
Le ambizioni del progetto Cyanogen Mod negli anni erano cresciute, anche grazie alla trasformazione in società, fino all'ipotesi di poter realizzare una vera e propria alternativa ad Android. E nei primi mesi del 2015 si vociferava addirittura di un interesse di Microsoft nel progetto, forse con l'intento di recuperare terreno nel mercato dei dispositivi mobili. Ora che Cyanogen ha chiuso i battenti, il progetto e il codice open source resteranno disponibili per chiunque voglia sviluppare CyanogenMod personalmente.
Come l'etimologia del nome vuol sottolineare, Lineage OS rappresenterà l'evoluzione del progetto Cyanogen. In attesa di maggiori dettagli, è già partita una campagna di reclutamento di sviluppatori volontari, disposti a compilare la futura sezione Wiki del sito e a migliorare il codice del firmware. Eclissata Cyanogen Inc, si proseguirà dunque con una gestione più simile a quella delle origini, attraverso la community open source.