29/03/2017 di Redazione

Elon Musk traccia un nuovo collegamento tra uomo e macchina

Il fondatore di Tesla ha lanciato Neuralink, una startup focalizzata sull’intelligenza artificiale. L’azienda studierà le tecnologie in grado di interfacciare il cervello e i computer, lavorando soprattutto nel campo della medicina.

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Elon Musk ne ha pensata un’altra delle sue. Da sempre attratto dal tema dell’intelligenza artificiale, il vulcanico imprenditore di origini sudafricane avrebbe lanciato un’altra startup. Si chiama Neuralink e ha un obiettivo non proprio semplicissimo: tentare di collegare direttamente un cervello umano al computer, arricchendo la materia grigia con ingredienti sintetici. L’indiscrezione è stata riportata dal Wall Street Journal e, secondo il quotidiano, Musk avrebbe già individuato tre membri della nuova squadra. Sono Vanessa Tolosa, ingegnere del Lawrence Livermore National Laboratory californiano; Philip Sabes, professore dell’Università della California di San Francisco e grande esperto di corteccia cerebrale e, infine, Timothy Gardner del dipartimento di biologia dell’Università di Boston.

Secondo il Wsj, uno degli obiettivi primari della startup sarebbe però quello di studiare metodi alternativi per trattare diffuse patologie cerebrali, come il morbo di Parkinson o l’epilessia. Come detto, da un soggetto come Musk è lecito aspettarsi un progetto focalizzato in modo specifico sull’intelligenza artificiale e sulle sue ripercussioni a livello umano.

In passato l’imprenditore si era dichiarato preoccupato circa l’impressionante evoluzione delle macchine e dei loro potenziali riflessi negativi sull’uomo. Computer e robot in un futuro forse nemmeno troppo lontano soppianteranno le persone in diversi ambiti lavorativi: e questo, tralasciando per un momento il discorso occupazionale, è forse l’aspetto meno inquietante.

Secondo Musk l’impetuoso sviluppo dell’intelligenza artificiale andrebbe governato in modo rigoroso: per questo l’anno scorso ha lanciato OpenAi, una società di ricerca non-profit in questo settore che ha come obiettivo quello di sensibilizzare tutta l’industria tecnologica sul tema. “Dovremmo essere estremamente cauti sull’intelligenza artificiale. Se dovessi riflettere sulla principale minaccia per la nostra esistenza penserei a questo”, ha dichiarato Musk.

 

 

Il tycoon, nel 2014, era addirittura arrivato a paragonare l’Ai alla bomba atomica. Anzi, per il fondatore di Tesla le tecnologie che cercare di imitare il cervello umano sarebbero ben più pericolose. Meglio quindi mettere un piede in questo mercato, per viverlo da vicino, anche perché soltanto nel 2016 il settore ha generato oltre cinque miliardi di dollari di finanziamenti diretti alle startup.

I primi prototipi sviluppati da Neurolink potrebbero vedersi già nei prossimi mesi e dovrebbero essere legati, come detto, soprattutto alla medicina. In una seconda fase l’azienda potrebbe poi passare allo studio del potenziamento del cervello umano. Una tecnologia, quella in grado di interfacciare la corteccia cerebrale alle macchine, che secondo Musk potrebbe essere pronta già nei prossimi tre anni.

 

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