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FaceTime perde la faccia: permetteva di “origliare” di nascosto

Un bug dell’applicazione iOS mette a rischio la privacy: inoltrando una chiamata di gruppo, era possibile ascoltare l’audio catturato dal microfono del destinatario. Apple ha disabilitato la funzione ed è al lavoro su una patch.

Pubblicato il 29 gennaio 2019 da Redazione

Apple FaceTime traduce in realtà una paura diffusa: quella che le applicazioni per smartphone attivino il microfono a nostra insaputa, origliando, registrando e trasmettendo dati. L’app di videochiamate di iOSe macOS faceva qualcosa di simile, si è scoperto, non per malafede ma a causa di un bug che attivava il microfono dell’iPhone o Mac del destinatario di una videochiamata di gruppo, ancor prima che l’utente la accettasse. Il difetto software è stato scoperto e dimostrato via Twitter (con tanto di video) da Benji Mobb, un ragazzo di Chicago, e ha rapidamente fatto il giro del Web.

 

Per chi inoltrava la chiamata, dunque, era possibile ascoltare eventuali suoni ambientali o discorsi a insaputa di chi, dall’altra parte, ancora non aveva risposto. Il microfono si disattivava nel caso la chiamata venisse rifiutata, ma non se semplicemente si abbassava la suoneria o se si lasciava squillare. Intanto sullo schermo l’immagine della cornetta che trilla lasciava intendere che la chiamata non fosse stata accettata.

 

 

 

Giusto parlare al passato, dato che Apple alla luce della notizia si è affrettata a disattivare la funzione delle chiamate di gruppo, sia video sia audio (funzione che aveva esordito a fine dicembre 2018 in iOS 12.1), e ha fatto sapere di essere al lavoro su una patch che sarà rilasciata nel giro di qualche giorno. “Siamo a conoscenza del problema e abbiamo identificato un correttivo, che sarà rilasciato tramite aggiornamento software nel corso della settimana”, ha fatto sapere la società di Cupertino.

 
Tag: privacy, apple, ios, iphone, app, videochiamate, bug, facetime, microfono

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