12/11/2010 di Redazione

Furti digitali e mercato nero, giro da miliardi di euro

Symantec ha pubblicato i dati sul mercato nero delle informazioni digitali. Grazie a una combinazione di software malevoli e pratiche di sicurezza discutibili le aziende devono spesso affrontare spese per milioni di dollari, con una tendenza a crescere.

Symantec ha comunicato i dati in suo possesso per quanto riguarda il mercato nero delle informazioni. Si può trovare di tutto, dai numeri di carta di credito ai passaporti, dagli accessi ai conti correnti ai brevetti industriali, fino alle informazioni personali e ai dati aziendali.

Il volume d'affari secondo Symantec è molto sostanzioso, ben 210 milioni di euro, ma il valore totale delle informazioni sottratte nel solo 2009 ammonta a diversi miliardi di dollari. Così che ricadono direttamente sulle vittime: mediamente un'azienda che soffre il furto d'informazioni spende 5 milioni di euro (147 euro per ogni identità compromessa), mentre il tetto massimo ha toccato i 23 milioni di euro.

Il primo responsabile è il malware che colpisce i computer aziendali, spesso con protezioni poco adeguate. Nella maggior parte dei casi l'obiettivo di virus, trojan e simili ha l'obiettivo di sottrarre i dati contenuti sul computer.

Symantec è molto chiara nello spiegare che la criminalità digitale è ormai una vera e propria industria, un'organizzazione che ha poco da invidiare a quelle più tradizionali e che tutti conoscono. Non solo, il pericolo è ulteriormente accentuato dalla facile reperibilità di software pericolosi: praticamente chiunque può accedervi e usarli per i propri scopi.

Il valore delle informazioni rubate nel 2009

Quanto al tipo di dati che si commercia, al primo posto ci sono le carte di credito: se ne comprano 1000 con 1500 dollari.

Oltre a virus e criminali le aziende devono affrontare anche la perdita di dati a causa di errori umani: lo smarrimento di un portatile o di un pendrive può costare molto caro, soprattutto se non si ha una copia dei dati. Nel 2009 la metà delle aziende ha perso i dati contenuti su pendrive. Ne sono stati smarriti 250, oltre a 637.000 portatili. A volte inoltre sono gli stessi dipendenti a rendersi protagonisti del furto d'informazioni.

Symantec spiega di aver sviluppato un nuovo approccio "basato sulla reputazione" che permette di rilevare più minacce software, offre prestazioni più veloci e riduce i falsi positivi.

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