13/05/2016 di Redazione

Gboard porta il mondo di Big G nel cuore di iOs

Mentre celebra il sorpasso in Borsa su Apple, Google pubblica sull’App Store della Mela un’applicazione-tastiera per effettuare ricerche senza cambiare l’applicativo che si sta utilizzando: è possibile così trovare informazioni sui ristoranti e condivider

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Google prova a saldare la propria presa sui dispositivi iOs con Gboard, una nuova applicazione-tastiera che permette di eseguire ricerche direttamente dall’app che si sta utilizzando in quel momento. L’esempio fatto da Rajan Patel, Principal Engineer di Big G in un blog post, è perfetto per illustrare al meglio le potenzialità di questo applicativo. “Poniamo che stiate chattando con un amico in merito al pranzo di domani. Vi viene chiesto l’indirizzo del posto. Fino ad oggi la procedura è stata questa: uscite dall’app di messaggistica, aprite le ricerche, trovate il ristorante, copiate l’indirizzo, tornate alla prima applicazione, incollate l’indirizzo e mandate il messaggio. Cercare e inviare informazioni sul telefono non dovrebbe essere così difficile. Con Gboard, invece, potete trovare tutto quello che volete – informazioni sui ristoranti e sui voli, notizie – direttamente dalla tastiera”.

Per accedere all’universo di Mountain View è sufficiente toccare l’icona “G” posizionata appena sopra i tasti. Effettuata la ricerca, le informazioni che comparirebbero nel browser vengono visualizzate come card (Big G sta abituando gli utenti a questa veste grafica anche con Google Now), con i dati cercati in perfetta evidenza, al centro della scheda: numero di telefono, orari di esercizio, voto dei clienti e così via.

Facendo tap sulla card, si possono condividere sotto forma di immagine le informazioni con il proprio interlocutore tramite messaggio, email o altro. Tutto, come detto, senza cambiare applicazione. La digitazione può avvenire anche tramite Glide Typing, che permette di far strisciare il dito sui tasti per comporre le parole allo stesso modo di quanto consentono di fare altri software come Word Flow di Microsoft, rilasciata da poco sempre per i dispositivi Apple.

Gboard supporta anche le immagini Gif: il colosso di Mountain View ha infatti avviato una collaborazione con Riffsy per migliorare le categorie predefinite, anche se il servizio di ricerca è a tutti gli effetti realizzato e “alimentato” da Google. Per trovare l’immagine, è sufficiente fare tap sull’icona con lo smile sulla tastiera: da qui si ha accesso a un elenco di Gif predefinito, ma un altro bottone sul fondo della lista consente di passare alla ricerca sul Web per trovare altre risorse.

 

I risultati delle ricerche si possono condividere direttamente nelle chat

 

Uno dei limiti più evidenti dell’applicazione è però la mancanza di una funzionalità per la ricerca vocale, tramite il microfono integrato nel dispositivo. Questo perché iOs non consente l’accesso al microfono a nessuna applicazione esterna al proprio ecosistema: utilizzando Gboard non sarà quindi possibile pronunciare “Ok Google”, né attivare Siri.

Inoltre, come sottolineato da Techcrunch, la piena integrazione tra Google e la tastiera potrebbe “sollevare interrogativi sulla conservazione dei dati e sulla privacy. L’applicazione permette di cancellare la cronologia delle ricerche e il dizionario personale, ma le query su Gboard vengono inviate a Google, così come statistiche anonime che aiutano Google a effettuare la diagnosi dei problemi quando l’app smette di funzionare”.

Tutti gli altri dati, ha confermato Big G a Techcrunch, sono conservati sul dispositivo e non risultano accessibili né a Mountain View né a qualsiasi altro applicativo, se non Gboard. Al momento, il nuovo software è stato pubblicato sull’App Store di Apple soltanto negli Stati Uniti e per funzionare richiede iOs 9.0 e versioni successive. Google, però, ha promesso che l’applicazione verrà rilasciata presto anche in altri Paesi e in nuove lingue.

 

Le buone notizie da Wall Street

Dal punto di vista finanziario (e da quello del prestigio), Big G sta inoltre festeggiando da qualche ora, perché nella giornata di ieri è riuscita a superare nuovamente proprio Apple come società a maggiore capitalizzazione del mercato statunitense. Alphabet, la parent company che racchiude anche Google, ieri a Wall Street valeva 498,56 miliardi di dollari contro i 495,38 miliardi della Mela. Il gigante di Cupertino ha perso il primo posto dopo aver lasciato sul terreno tre punti percentuali, scendendo per la prima volta in circa due anni sotto i novanta dollari per azione.

Anche il titolo di Alphabet ha chiuso in flessione di qualche decimo di punto, ma il suo valore in Borsa è comunque cresciuto del 35 per cento nell’ultimo anno. La sfida tra i due colossi prosegue da diverso tempo: a marzo Apple era riuscita a tornare in testa, anche se pochi avrebbero messo in discussione il suo predominio prima del 2015, da quando cioè le vendite dell’iPhone hanno iniziato a frenare e a far “traballare” i conti di Cupertino.

 

 

La Mela era infatti saldamente al comando (tra le aziende tecnologiche) dal 2010, quando superò Microsoft con un valore di circa 220 miliardi di dollari. Da allora, il “peso” di Apple a Wall Street è più che raddoppiato: una volata che le ha permesso di superare nel 2012 anche Exxon Mobil come società dal maggiore valore in qualsiasi segmento industriale. Per provare a calmare gli investitori, Tim Cook ha detto di recente che la compagnia ha in serbo grosse novità, che dovranno presumibilmente andare oltre l’iPhone per provare a spezzare subito le gambe a un trend potenzialmente pericoloso. Staremo a vedere.

 

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