18/02/2016 di Redazione

Google fa da interprete per il 99% del mondo e in 103 lingue

Il quasi decennale servizio Google Transalte aggiunge 13 nuovi idiomi, portando a 103 il numero di quelli supportati. Intere zone dell’Africa e dell’Asia potranno beneficiarne (grazie all’inserimento di lingue come il sindhi e l’amarico), così come le min

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Google Transalte supera la cifra tonda: ora parla 103 lingue diverse, aggiungendo 13 nuovi idiomi alla lista. Quello che dieci anni fa era uno strumento utile ma grezzo, una soluzione “di emergenza”, le cui traduzioni palesemente meccaniche potevano prestare il fianco a qualche ironia, oggi è una tecnologia sempre più raffinata, che ha imparato dall’esperienza grazie al machine learning e ai contributi “umani” degli utenti.

Le 13 nuove aggiunte sono l’amarico (parlato in Etiopia), il corso, il frisone (un idioma germanico ancora praticato in alcune zone della Danimarca, Germania e Olanda), il kirghiso (lingua turca radicata in Kirghizistan e altri stati asiatici), l’hawaiano, il Kurmanji (un dialetto parlato dai curdi), il lussemburghese, la lingua delle isole Samoa, il gaelico scozzese, lo shona (Zimbabwe e altri stati dell’Africa meridionale), il sindhi (Pakistan), il pashtu (Afghanistan e Pakistan) e lo xhosa (appartenente al ceppo delle lingue bantu e parlata in Sudafrica).

Con notevole attenzione storica e geografica, questa lista completa il mappamondo linguistico di Google, facendo del suo Translate un servizio potenzialmente fruibile dal 99% della popolazione mondiale. L’azienda di Mountain View ha potuto aggiungere via via nuove lingue partendo da una base di traduzioni già esistenti e applicandovi algoritmi di apprendimento automatico.

 

 

Ma il continuo miglioramento della qualità e accuratezza delle traduzioni si deve anche all’opera di tre milioni di volontari che segnalano correzioni e nuovi lessemi da aggiungere al vocabolario. Oltre che su Web, il servizio è utilizzabile (con una novantina di lingue supportate) anche come applicazione per smartphone e tablet, potendo sfruttare in questo caso e su una selezione di idiomi anche la fotocamera per catturare il testo da tradurre all’istante.

 

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